Exister 08, per non ballare nel silenzio
Per troppo tempo considerata la cenerentola delle arti, la danza contemporanea si impone a Milano con una corposa iniziativa: Exister 08. Non un festival, ma una programmazione promossa dall’assessorato alla Cultura e da quello allo Sport e tempo libero del Comune di Milano. L’ingannevole sottotitolo della manifestazione, Danzare nel silenzio, non allude a coreografie prive di musica, ma è una provocazione nei confronti delle istituzioni, Scala in testa che, secondo gli organizzatori, hanno sottratto importanza artistica ed economica alla danza contemporanea.
Mario Nuzzo, ideatore e coordinatore della manifestazione, vuole che Exister 08 sia uno stimolo: «Vorremmo che il silenzio in cui è costretta la danza contemporanea diventasse al più presto una voce. Il nostro obiettivo è quello di creare una programmazione solida e istituzionalizzata». «Vogliamo far esistere la danza contemporanea mostrandone le diverse specificità – aggiunge Anna Maria Onetti, a capo della direzione artistica - ed è per questo che non abbiamo scelto un tema, né un filo conduttore, proprio per essere liberi di portare al pubblico tanti modi di intendere il genere, dal teatro-danza all’improvvisazione, da citazioni classiche alla danza multimediale». Se c’è un tratto che accomuna gli spettacoli è proprio quello della trasversalità geografica e tematica nelle scelte artistiche. Exister 08 vuole essere anche un’occasione per i giovani, ed è per questo che gli allievi delle scuole di danza potranno partecipare a stage e appuntamenti formativi con gli artisti impegnati negli spettacoli in cartellone. Si partirà dal Teatro dell’Elfo il 15 gennaio con Stupid men, firmato da Nigel Charnock, per concludere il 28 aprile con le Sonate di Bach di fronte al dolore degli altri di Virgilio Sieni, in scena al Teatro Out Off. Dieci eventi in altrettanti teatri per 90 giorni tutti da ballare.
[emidia melideo]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
guarda l'intervista
[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
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