Industria metalmeccanica: crisi contenuta, ma si frena
Uso più limitato degli ammortizzatori sociali rispetto ai semestri precedenti e lieve riduzione del numero di aziende colpite da fenomeni di crisi. Sono questi i dati più importanti tra quelli contenuti nel 22° rapporto sulle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico, presentato dalla Fim-Cisl della Lombardia.
Dati incoraggianti perché evidenziano la stabilizzazione della crisi rispetto agli ultimi anni. Tuttavia, non tutti i dati sono positivi: rimane infatti elevato il numero di lavoratori in cassa integrazione ordinaria. L’uso intensivo della cassa di integrazione ordinaria fa temere che il processo di ripresa stia in realtà rallentando e che l’industria metalmeccanica stia cominciando a tirare il freno.
«L’industria metalmeccanica contiene la crisi, ma rischia di frenare con un rallentamento produttivo – ha dichiarato Roberto Benaglia, segretario generale della Fim-Cisl Lombardia –. Il settore ha continuato a sfruttare la ripresa economica e degli investimenti registrata non solo in Italia ma in tutta l’economia mondiale».
L’industria lombarda, dunque, sta contenendo la crisi, ma rimangono alcuni settori in gravi difficoltà. I settori in crisi sono il meccanotessile e l’elettrodomestico, che non sono stati in grado di superare le sfide della globalizzazione. Il primo risente, infatti, della concorrenza asiatica, mentre il secondo di quella dell’Est europeo.
Le industrie lombarde, inoltre, rimangono fortemente legate alle altre imprese europee e quindi non risentono in maniera decisa della recessione americana. Se l’economia tedesca entrasse in crisi, anche l’economia lombarda ne risentirebbe. Un altro cruccio delle industrie riguarda le infrastrutture, spesso inadeguate in confronto ai servizi offerti dalle altre nazioni europee. L’instabilità politica, inoltre, potrebbe comportare un arresto delle trattative delineate con il precedente governo su defiscalizzazione, sostegno agli investimenti e costo del lavoro.
«Ora che abbiamo positivamente concluso il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i metalmeccanici, la Fim-Cisl vede con preoccupazione una fase di non governo e di instabilità elettorale, poiché in tal modo si frenerà la realizzazione ed il completamento dei nuovi ammortizzatori sociali scaturiti dal protocollo sul welfare della scorsa estate», continua Benaglia.
Quanto all’andamento dell’indice di crisi, si è tornati ai valori del 1999. Se questo indice toccava quota 144 nel primo semestre del 1999, sfiorava quota 320 nel secondo semestre 2001. Adesso è a quota 100.
[rosario grasso]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
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[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
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