Alla ricerca del fiume perduto
Paesaggi sognanti che ricordano le atmosfere di Claude Monet e immagini surreali che richiamano molto da vicino le invenzioni di Magritte. Eppure quelli di Nicolò Quirico non sono quadri, ma fotografie dove non c’è nulla di fantastico o inventato. Il protagonista è l’Adda, il meno blasonato e uno dei meno frequentati tra i lunghi fiumi d’Italia: placido, silenzioso, verdeggiante diventa protagonista e a tratti poetico.
Tutto merito di una particolare ricerca visiva che mette in luce i suoi aspetti paesaggistici, il suo valore storico e sociale, ma soprattutto la voglia di rispecchiare con riflessi d’autore anfratti della natura (anche umana). Un corso d’acqua che per secoli ha fatto fiorire il commercio e che, con la forza della sua corrente, ha fornito e fornisce elettricità, oggi offre anche energia emozionale. Le 52 fotografie esposte nella Casa dell’energia di piazza Po fino all’11 febbraio giocano infatti con la fantasia dei visitatori, che sono chiamati a completare paesaggi volutamente incompleti con la sola forza della propria immaginazione. Il progetto fotografico, giunto ormai alla sua nona tappa espositiva, si è arricchito per l’occasione di alcune immagini del naviglio Martesana, per ricostruire simbolicamente l’antica via d’acqua navigabile che collegava Milano a Lecco e alla Valtellina. Una rievocazione sottolineata dalla disposizione spaziale delle opere esposte. La mostra è stata infatti allestita su passerelle sospese che ricordano ponti di legno.
Felice intuizione è poi quella di associare un percorso testuale a quello iconico. Un itinerario le cui tappe sono state scritte per l’occasione da Nicoletta Lattuada Parma e Paolo Stecca o tratte da celebri opere letterarie come le Cosmicomiche di Italo Calvino. L’esposizione è visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18.
[cecilia lulli]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
guarda l'intervista
[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
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