Istat: una famiglia su due vive con meno di 1900 euro al mese
Il reddito medio delle famiglie italiane si attesta intorno ai 2.300 euro al mese, ma la metà vive con meno di 1.900 euro mensili, 1.872 per la precisione. È questo quello che emerge dal rapporto Istat “Distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia 2005-06”.
I problemi che le famiglie italiane devono affrontare per arrivare alla fine del mese sono vari: il 28,4% dei nuclei familiari non riesce a sostenere una spesa imprevista di 600 euro, il 16,8% non ha i soldi per rinnovare il guardaroba, il 10,4% non riesce a scaldare la casa adeguatamente, un altro 10,4% non ha i soldi necessari per affrontare le spese mediche, il 9,3% paga le bollette in arretrato, il 4,2% ha addirittura difficoltà nell’acquisto degli alimentari.
Le sacche di malessere sono evidenti, ma a preoccupare dovrebbero essere soprattutto le differenze economico-sociali che sono tra le più alte in Europa e il divario tra nord e sud: mediamente in Italia il 14,6% delle famiglie arriva con difficoltà alla fine del mese, ma si passa dal 3,4% delle provincia autonoma di Trento al 23,5% della Sicilia e addirittura al 23,8% della Campania. In media le famiglie dell’Italia meridionale e insulare hanno un reddito disponibile inferiore del 30% rispetto a quelle del nord. A fare la differenza nel reddito familiare sono il luogo di nascita, il sesso, il titolo di studio e il numero dei figli.
Proprio ieri il governo ha annunciato per fine mese l’inizio della discussione con sindacati e imprese. Cinque i temi di discussione previsti: riduzione della pressione fiscale, modello contrattuale, rinnovo dei contratti, contenimento di prezzi e tariffe, sicurezza sul lavoro. Intanto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha dichiarato che Cgil, Cisl e Uil potrebbero indire uno sciopero generale tra il 15 e il 20 febbraio nel caso non si ritengano soddisfatte dell’andamento della trattativa con il governo.
[giuseppe agliastro]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
guarda l'intervista
[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
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