Milano, il cinema è «senza barriere»
«Abbattere i muri per gettare dei ponti, in un luogo di cultura ma anche di inclusione, in una città che esclude». È così che l’assessore al lavoro della provincia di Milano, Bruno Casati, ha spiegato allo Spazio Oberdan il fine dell’iniziativa Cinema senza barriere, organizzata per il quarto anno consecutivo dall’Associazione italiana amici del cinema d’essai. Il progetto, ideato da Eva Schwarzwald e Romano Fattorossi, rispettivamente direttore artistico e presidente di Aiace, ha portato alle proiezioni le persone non udenti o ipovedenti, con un grande successo di pubblico sin dall’autunno 2005.
La provincia, impegnata a inserire nel mondo del lavoro i disabili, sostiene gli sforzi di chi vuole fornire attraverso il cinema un’esperienza artistica e umana da condividere con chiunque, disabili e normodotati all’insegna del motto: «Al cinema insieme. Stessa sala, stesso film».
L’idea di base è semplice: film sottotitolati per i non udenti, una voce di commento attraverso le cuffie a infrarossi per i non vedenti. La tecnologia Dts (Digital theater system) rende possibile tutto ciò, implementando i file supplementari per i sottotitoli e per l’audio con la normale proiezione della pellicola, che resta fruibile alle persone senza problemi di vista o udito. Il Dts è un sistema di codifica audio su canali diversi, poco usato in Italia ed Europa ma molto di più in America. Per primo sarà proiettato il 4 novembre Fame chimica, pellicola in Dts, cult della Milano cinematografica e omaggio alla città che prima di Roma e Bari si è fatta promotrice in Italia dell’iniziativa. A seguire, un appuntamento al mese fino al 9 giugno. La scelta però non è mai semplice, dice Schwarzwald: «Molti filmoni americani in Dts non sono utilizzabili per il nostro scopo. Ricerchiamo film in cui sussista un racconto, si possano inserire dei commenti audio e se ne sia almeno sentito parlare». Dalle sue parole e da quelle di Milena Di Silvio, addetta alla sottotitolatura, emerge la cura con cui si sceglie persino la voce narrante o il dettaglio di una didascalia, per restituire il meglio possibile colori e suoni delle emozioni cinematografiche.
Proprio a questo aspetto sarà rivolta la principale novità dell’edizione 2008/2009. Al fianco dei tre organizzatori, il professore Nicola Ludwig, dell’Istituto di fisica generale applicata dell’Università Statale di Milano, illustra l’esperimento di cinetermografia che verrà condotto su un campione di circa 100 spettatori durante la stagione invernale. Applicando al cinema la termografia, si cercherà di capire quale sia il rapporto oggettivo tra un film e l’emozione di chi lo guarda. Sapendo che le alterazioni emotive causano una variazione della temperatura corporea, attraverso le telecamere a infrarossi sarà possibile capire quali sono le scene di maggiore impatto sugli spettatori. «In questo modo assolutamente non invasivo speriamo di verificare l’efficacia dei mezzi messi a disposizione dei disabili per la fruizione del film», dice lo studioso. Gli organizzatori assicurano che la riservatezza personale sarà garantita dall’anonimato e, inoltre, chi accetta di sottoporsi al test dovrà firmare una liberatoria. I risultati e le immagini termiche verranno pubblicati sul sito http://cinetermografia.blogspot.com e infine comunicati il prossimo 21 marzo durante il seminario dedicato all’integrazione dei disabili dal titolo Corpo offeso o corpo trasgressivo? La disabilità vitale e sorprendente nel cinema, nell’arte e nello sport.
Cinema senza barriere
Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2
5,00 € senza obbligo di tessera
2,00 € ridotto disabili – accompagnatori gratis
Prenotazioni cuffie:
feriali tel. 02 2900 5659 (Cineteca di Milano)
festivi e week-end tel. 02 77406300/6302 (Spazio Oberdan)
Titoli dei film su:
www.provincia.milano.it/cultura
www.mostrailvideo.com
[daniele monaco]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
guarda l'intervista
[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
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