Dicono di me è il migliore videoclip italiano
È l’artista bolognese ad aggiudicarsi la targa per il miglior video musicale del 2008. La motivazione: con il penultimo singolo Dicono di me, Cesare Cremonini è riuscito ad esaltare il testo del suo brano attraverso le immagini. Così è lui il trionfatore della decima edizione del concorso, che ha trovato spazio all’interno della mostra Rock’N’Music Planet, in piazza Duomo, a Milano, fino al prossimo 15 marzo. L’esposizione è nata per ripercorrere la storia del rock dal 1954 ad oggi e i cimeli provengono dalla collezione privata di Red Ronnie, considerata la più ricca in Europa. Migliaia gli oggetti esposti: chitarre, locandine, copertine storiche di riviste musicali, manoscritti, fotografie, poesie dei miti del rock: Elvis Presley, Jimi Hendrix, Beatles, Jim Morrison, Rolling Stones, Sex Pistols. Come simbolo della mostra è stata scelta una chitarra in mogano sagomata con il profilo del continente africano, autografata da alcuni celebri musicisti tra cui Eric Clapton, Bryan Adams, Elton John, Mark Knopfler, Gary Moore.
Uno strumento divenuto icona, in quanto venduta a favore della Sight savers, un’associazione che raccoglie aiuti economici per realizzare il suo progetto di lotta alla cecità in Africa. Federico Liggeri, giornalista, docente universitario, autore, critico musicale e regista di video per artisti tra cui Le Vibrazioni, Raf e Stadio, dal 1999 è l’ideatore e il direttore artistico del Premio Videoclip Italiano che ogni anno laurea la migliore “sinfonia” tra immagini e musica. Cesare Cremonini, al momento della consegna della targa, non ha nascosto la sua sorpresa e il suo orgoglio: «È la prima volta che ricevo un premio extra-musicale, ma devo innanzitutto ringraziare le due persone che con me hanno ideato e realizzato i video della mia carriera. Il regista Gaetano Morbioli e Nicola “Ballo” Balestri, bassista e compagno di viaggio dai tempi dei Lùnapop». Cremonini è stato scelto per aver dimostrato una grande maturità musicale e la capacità di offrire testi e musica sempre interessanti senza perdere di vista il proprio stile, con una voglia costante di crescere dal punto di vista personale e artistico. Liggeri ha definito il video di Dicono di me «un’opera assolutamente non patinata, non uno “spot” musicale o un video di servizio, ma una realizzazione totalmente legata al testo, che aiuta ad entrare nel significato del pezzo».
Il cantautore bolognese, negli anni, ha allargato i suoi interessi musicali, viaggiando molto e avvalendosi della collaborazione della Telefilmonic Orchestra di Londra, con cui ha realizzato un tour teatrale. «Il lavoro sulle sonorità classiche e sulla cura dei testi mi ha permesso di conservare un buon livello di credibilità, che a volte è difficile da mantenere quando si raggiunge il successo in fretta, quando si è giovani e per certi versi immaturi, quando le tue canzoni vengono giudicate, erroneamente, solo commerciali». Cremonini crede che per un giovane musicista non serva l’aiuto delle major, ma si debba partire dalle piccole realtà: un’esperienza vissuta in prima persona, grazie all’aiuto del produttore indipendente Walter Mameli, che per primo aveva creduto nel suo progetto. Il premio videoclip, realizzato con la collaborazione di Rockol.it, quest’anno vede la partnership con Msn, una realtà che registra 13 milioni di iscritti e che permette agli utenti di comunicare in tempo reale, anche con i propri artisti. Il premio speciale per l’arte video musicale è andato a un altro musicista, attento alla profondità dei testi e ai temi sociali: è Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che da oltre vent’anni si impegna per sconfiggere il divario tra Nord e Sud del mondo. Tra gli emergenti, il premio video-rivelazione dell’anno è stato assegnato ai “dARI”, che hanno raggiunto il successo prima sul web e poi sui media tradizionali. Un riconoscimento speciale in onore di Paolo Borsellino è andato anche al rapper Othello, grazie al suo testo di denuncia contro la mafia.
[vesna zujovic]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
guarda l'intervista
[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
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