Milano, una mostra per “vestire” Garibaldi
I milanesi più dotati di spirito d’osservazione se ne saranno accorti. Hanno vestito Garibaldi. Da qualche giorno infatti la statua dell’eroe dei due mondi - che, rivolta verso via Dante, domina piazza Cairoli - è stata vestita con la sua divisa storica: camicia rossa e poncho a strisce. Protagonista di questo originale restyling è il comune di Milano che, con questa iniziativa, vuole promuovere la mostra Garibaldi – Sulle tracce di un mito. La mostra si aprirà sabato al museo del Risorgimento.
L’allestimento, inserito negli eventi che celebrano il bicentenario della nascita dell’eroe, curato da Roberto Guerri e Lucia Romaniello, è stato presentato mercoledì in una conferenza stampa dall’assessore alla cultura di palazzo Marino, Vittorio Sgarbi.
«È un modo per fare pubblicità a un evento che lo merita perché unisce oggetti dell’epoca a opere raffiguranti l’epopea dei Mille. Purtroppo si parla di mostre solo quando si scatenano le polemiche. Visto che la Lega detesta la figura di Garibaldi potrebbero fare qualche presidio e invitare a boicottare la mostra. Sarebbe il miglior modo per suscitare l’interesse del pubblico e dei media. Al momento non l’hanno fatto, peccato. Del resto i leghisti non sono capaci nemmeno di essere se stessi». A illustrare le linee guida della mostra è Roberto Guerri: «La mostra raccoglie numerosi rari oggetti originali appartenuti a Garibaldi e presenta dipinti, alcuni inediti, che ritraggono i vari periodi del mito garibaldino. Per creare l’effetto sorpresa nei visitatori abbiamo fatto ricorso anche alla tecnologia, e al web design, grazie al lavoro del gruppo di studio “Base 2”. Sono molto orgoglioso del materiale raccolto perché raccontiamo un personaggio straordinario, la cui immagine è entrata nell’immaginario collettivo. Se Andy Warhol ne avesse avuto la possibilità sicuramente si sarebbe interessato a Garibaldi. In fondo il suo personaggio rappresenta una vera e propria icona pop».
Giuseppe Garibaldi – Sulle tracce di un mito
15 dicembre 2007 – 27 aprile 2008
Museo del Risorgimento, via Borgonuovo 23, Milano
Ore 9-13 e 14-17.30
Lunedì chiuso
Ingresso 2 euro
Info: www.irmabianchi.it/Garibaldi.htm e 02-88464180
[luca aprea]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
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[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
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