Milano porta dell’Italia per il mondo
La piccola imprenditoria lombarda come cuore pulsante del Paese e il suo ruolo centrale nell’innovazione produttiva dell’economia italiana. Questo il ritratto del tessuto imprenditoriale attivo nel milanese, dipinto nel corso della quarta assemblea generale di Apimilano, l’associazione delle piccole e medie imprese di Milano e provincia. Il titolo scelto per quest’anno è Milano, Lombardia: porta globale per la modernità. Da un’indagine su un campione di 100 aziende, Apimilano ha infatti verificato che il 70% delle piccole e medie imprese sono attive sui mercati esteri e il 96% delle quali esporta merci.
La Lombardia risponde adeguatamente all’internazionalizzazione dei mercati, ma non basta. Bisogna continuare a stimolare la nascita di nuove imprese, nate da idee vincenti. Di qui la scelta della location, il museo Leonardo da Vinci, e la proiezione di un filmato che invita i giovani a impegnarsi nella ricerca delll’idea giusta, perche «imprenditori si nasce». Tre corretti e uno sbagliato.
Ingegni all’opera è il titolo del mini film, con protagonista il compianto Guido Nicheli. Paolo Galassi, presidente di Apimilano e Confapi (la confederazione di tutte le associazioni delle piccole imprese), ha spiegato i motivi della centralità di Milano per affrontare lo scenario globale: «Milano è la punta di diamante dell’economia italiana: ospita il 7% delle imprese italiane, che producono il 13% del valore aggiunto del Paese e contribuiscono al Pil per 1378 miliardi di euro». Ma il dato non è solo economico: «L’Ocse ha detto che la rincorsa all’Europa si vince o si perde a Milano – ha continuato Galassi –. Qui si trovano le tre “t” per un futuro sostenibile: tecnologia, talento e tolleranza». Infatti oltre ad avere un avanzato modello di sviluppo economico, «Milano e la Lombardia sono un laboratorio di innovazione politica» sostiene Galassi. Il sociologo Aldo Bonomi ha inquadrato quello che dovrà essere il ruolo delle Pmi nel nuovo scenario: «Essere al centro tra i luoghi, attraverso il capitalismo delle reti di trasporto, e il capitalismo dei flussi economici, produttivi e migratori». Importante sarà anche riuscire a dialogare con le altre sfere della società lombarda: la neoborghesia che si distacca dal territorio, il nuovo commercio, le non profit e il mondo della creatività. Per questo sarà centrale il ruolo della rappresentanza, che però secondo Bonomi, «dovrà necessariamente cambiare». In conclusione, l’intervento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Sottolineando la richiesta «dei veri valori dell’Italia» dall’estero, nonostante la cattiva immagine internazionale del Paese, Formigoni ha ricordato l’impegno della Regione nel campo della competitività come tema dell’attuale legislatura. L’aumento dei finanziamenti, la facilitazione dell’accesso al credito e la riduzione della burocrazia necessaria all’apertura di un’azienda sono solo i primi passi, insieme al Comitato strategico per la competitività, che ha radunato 30 tra le migliori menti del panorama economico. Il futuro riserva altre sfide, soprattutto nel campo delle infrastrutture. Su tutte la difesa del ruolo di hub di Malpensa, perché, ha detto Formigoni, «indebolire Malpensa significa indebolire l’Italia».
[francesco perugini]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
guarda l'intervista
[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
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