«Lasciate circolare le nostre auto d’epoca!»
«Tiriamo fuori dai garage le nostre auto storiche!». Il coro unanime dei possessori di vetture d’epoca si è alzato davanti al Pirellone contro il divieto di circolazione imposto dalla regione Lombardia. Un gruppo di manifestanti ha invaso piazza Duca d’Aosta a bordo di Porsche Carrera del 1985, Fiat Giardinetta degli anni cinquanta, Ford A del 1930. Tanti i curiosi che, come in un museo, si sono fermati ad ammirare i modelli fiammanti: i più anziani, con una punta di nostalgia, hanno ricordato la prima macchina, o magari quella del giorno del matrimonio.
L’interesse dei passanti ha inorgoglito i proprietari e sottoscritto i motivi della protesta: «Vorremmo che la regione Lombardia esentasse dal blocco le auto d’epoca – spiega uno dei proprietari – perché non sono inquinanti come si teme.
È accertato che due mezzi dell’Atm ogni giorno inquinano più di tutte le nostre vetture in una settimana. Quanti chilometri volete che faccia un’automobile di trent’anni almeno? Tra l’altro, il blocco, tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, ci impedisce di raggiungere l’officina per la manutenzione. Il comune di Milano è dalla nostra parte». Infatti, l’assessore comunale Armando Vagliati, sostenitore della causa, ha commentato: «Queste auto d’epoca sono un museo a cielo aperto, una risorsa e non una fonte d’inquinamento». Subito un altro proprietario ha aggiunto: «Mantenendo le nostre macchine conserviamo opere dell’ingegno umano e quindi siamo come operatori museali. Chiediamo solo di poter mostrare alle nuove generazioni la vecchia ingegneria». Il divieto di circolare predisposto dalla regione è rivolto a tutte le auto non catalizzate che sono causa d’inquinamento atmosferico: «Ma tra le vetture – spiega uno dei manifestanti - che non rispettano l’ambiente ve ne sono alcune cui l’ente nazionale Asi (il registro storico italiano) ha riconosciuto l’omologazione, perché hanno segnato un passaggio ingegneristico, un’innovazione tecnologica, e quindi hanno un valore storico. Chiediamo che solo le auto provviste della targa d’oro Asi (ancora con il motore e i pezzi originali) circolino senza limitazioni. Non fermeranno ancora la nostra sacrosanta libertà di movimento». L’assessore Vagliati ha guidato una delegazione negli uffici della regione Lombardia. I proprietari di auto d’epoca sperano che il ricorso in Cassazione che hanno presentato passi entro l’undici dicembre; in caso contrario, si chiederà una deroga che consenta alle vetture di circolare.
[giovanni luca montanino]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
guarda l'intervista
[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
Nessun commento:
Posta un commento