È Adro la regina delle “riciclone”
È Adro, un piccolo paese della Franciacorta, il comune più “riciclone” della Lombardia. A consegnare il virtuoso riconoscimento al comune bresciano è stata Legambiente che, all’interno della rassegna “Risorse Comuni” ha premiato l’amministrazione locale più attenta ai temi dell’ambiente e della gestione dei rifiuti. Insieme ad Adro sono stati premiati anche Lecco come miglior capoluogo di Provincia, Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo come miglior città con più di 10mila abitanti e Roverbella, provincia di Mantova, nella categoria riservata ai paesi con meno di 10mila abitanti.
Un premio importante, perché, per conquistarlo non basta la sola raccolta differenziata ma è necessario primeggiare in altri trenta parametri come, ad esempio, la produzione globale di rifiuti urbani e la spesa necessaria per realizzare la raccolta.
La premiazione è stata preceduta da un seminario dove gli esponenti regionali di Legambiente hanno fatto il punto sulla gestione dei rifiuti nel territorio lombardo. Secondo il presidente Damiano Di Simine «la nostra regione deve recuperare terreno perché il Veneto e il Trentino ci hanno ormai superato, segno che si può fare di più. Soprattutto nelle province di Milano, Pavia e Brescia. Un altro fronte su cui occorre lavorare -ha aggiunto- è la lotta alle gestione illegale dei rifiuti, soprattutto quelli speciali. Un business da 234 milioni di euro».
Duccio Bianchi, direttore di “Ambiente Italia” ha voluto invece effettuare un’analisi ad ampio raggio ricordando che su questo fronte, l’Italia è il Paese che sta facendo registrare uno dei trend più negativi. Eppure basterebbe poco: «È una questione culturale. A fare la differenza è tutta una serie di piccoli gesti accompagnati da politiche mirate. E le amministrazioni locali devono capire che una gestione corretta è un’opportunità anche dal punto di vista del business. Nel resto d’Europa lo hanno capito da tempo. Noi no».
[luca aprea]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
guarda l'intervista
[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
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