Il volo del precario, dal supermercato alle lettere
«Buongiorno, ha la carta fedeltà?». Bip, bip, bip, bip. «Bancomat o carta di credito?». Quante volte ci sono state rivolte queste parole una volta giunti alla cassa di un supermercato? Una miriade. Tanto da non farci più caso. Il passaggio alla cassa è ormai un momento spersonalizzante al quale non badiamo nemmeno più. O la cassiera è tanto bella da rapire l’attenzione, altrimenti si potrebbe tranquillamente mettere una macchina automatica come al casello autostradale. Eppure c’è chi ci insegna il contrario. Dalla cassa di un supermercato passa ogni stereotipo della società occidentale in tutte le sue variegate manifestazioni. Anna Sam, 29enne francese con una laurea in lettere, ha provato a raccogliere in un libro la sua vita alla cassa di un supermercato, Le tribolazioni di una cassiera pubblicato in Italia da Corbaccio. Il risultato è stato un bestseller del passaparola che in Francia ha spopolato nelle librerie. Mag ha incontrato Anna Sam a Milano. Il libro non è però che un punto di arrivo per la neo scrittrice francese. L’avventura è iniziata con l’apertura di un blog, dai cui contenuti è stato ricavato il volume edito da Corbaccio.
Ma che senso ha raccogliere le peripezie impiegatizie di una lavoratrice precaria? Risponde Anna Sam: «Innanzi tutto perché nessuno prima lo aveva mai fatto. Tuttavia l’idea è maturata quando al termine del lavoro rientravo a casa e iniziavo a raccontare quanto mi era accaduto durante la giornata. Così ho pensato che sarebbe stato bello poter raccogliere tutte queste esperienze. All’inizio non sapevo se avessi il talento necessario per potermi cimentare nell’impresa, così ho iniziato a scrivere le mie “memorie” in un blog per vedere se a qualcuno potevano interessare queste storie. Dal blog è nato il libro: un tentativo di raccontare un lavoro che spesso viene visto come un sottomestiere». Ma se il blog è un medium immediato e pratico, il libro potrebbe essere un mezzo eccessivamente ingessato nella trattazione di argomenti all’apparenza così frivoli. «Blog e libro sono media completamente differenti che non giungono agli stessi lettori – spiega Anna Sam -. Quelli finiti sul blog sono testi molto meno elaborati, perché è specifica di questo mezzo l’immediatezza, mentre il libro permette di poter approfondire maggiormente gli stessi argomenti».
Difficile trovare una collocazione al libro della Sam: non si può dire che si tratti di un’opera letteraria, ma quel che è certo è la sottile ironia con cui Anna affronta questa fenomenologia dello spirito della cassa. Eppure il tema del precariato e dei lavori definiti "poco gratificanti" ha dato vita a opere di vera denuncia sociale. Tutta la vita davanti, il film di Paolo Virzì sull’occupazione nei call center, è solo un esempio recente della nostra produzione nazionale. Ma Anna Sam è rassicurante a riguardo: «No, il mio libro non è una denuncia sociale, piuttosto parlerei di descrizione. Senza dubbio in alcuni punti ho usato un linguaggio satirico e ironico per alleggerire la lettura. Ma deve essere chiaro che non è mia intenzione puntare il dito contro le persone e dire loro che stanno sbagliando tutto». Il fenomeno delle cassiere artiste non è una novità in Italia, anzi. Probabilmente uno dei punti di forza che porterà questo libro a vendere un discreto numero di copie è la somiglianza con il caso discografico di Giusy Ferreri, la cassiera di Abbiategrasso che, lanciata dal programma di Raidue X Factor ha scalato le classifiche. Insomma, dietro al cuore velato da carte fedeltà e scontrini, si cela un’anima da artista: «Ognuno di noi a prescindere dal proprio lavoro ha un talento. La cosa sorprendente è che, di punto in bianco, si può finire sotto le luci della ribalta e trovarsi con uno stuolo di fan e ammiratori – spiega Anna Sam -. Per questo io penso che è sempre meglio essere gentili e simpatici con tutti, non si sa mai che qualcuno diventi famoso: potresti ritrovarti come soggetto per un libro o una canzone! Il messaggio che voglio lanciare è questo: anche chi fa lavoro minori è lecito che nutra buone dosi di speranza».
In fondo la cassa di un supermercato è romantica come il porto di Marsiglia, con i suoi segreti e le sue storie di amanti e avventurieri. In tanti ci passano e altrettanti vi lasciano il segno con improbabili dichiarazioni d’amore alle cassiere o interminabili telefonate a voce alta in cui si discutono i gusti sessuali dei propri partner. E Anna Sam ci racconta tutto ciò dentro al suo libro, come fosse un trattato di fenomenologia del comportamento occidentale al supermercato visto dagli occhi indiscreti di una cassiera. Attenzione, dunque, perché, dietro quello che Anna definisce SBAM (Sorriso, Buongiorno, Arrivederci e Mille Grazie), «anche le cassiere anno occhi e orecchie».
[francesco cremonesi]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
guarda l'intervista
[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
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