Almanacco 2008 e mostra, torna l’associazione Aldus
È stata inaugurata oggi, 13 marzo 2008, la XIX mostra del Libro antico a Milano, tradizionale e prestigioso appuntamento che i bibliofili d’Italia e del mondo attendono impazienti ogni anno. L’evento promette di essere un’edizione di particolare interesse per un pubblico ancora più vasto e allargato dell’usuale, grazie all’esposizione di incunaboli, cinquecentine, stampe secolari, volumi ed opere introvabili del Seicento e Settecento, legature e rarità editoriali ed artistiche otto-novecentesche.
«In occasione della manifestazione alcuni espositori presenteranno raccolte complete di opere di celebri autori e artisti mai esposte prima d’ora – spiega Mario Scognamiglio, direttore dell'Almanacco e della rivista trimestrale di bibliofilia L'Esopo, nonché segretario dell'Aldus Club di cui è presidente Umberto Eco –, tali da richiamare l’attenzione di ogni appassionato d’arte, cultura e design, oltre che dei consueti bibliofili e collezionisti». La mostra del Libro antico presenta inoltre Pinocchio, una “mostra nella mostra” dedicata al mitico burattino, che sarà il polo d’attrazione e curiosità per grandi e piccini ma anche appuntamento culturale marcato dalla pubblicazione del saggio di Mauro Nasti, esperto di fama mondiale nella storia del libro illustrato. Fondata nel 1990, la mostra risale allo stesso di anno di nascita di Aldus, l’associazione internazionale della bibliofilia dedicata al tipografo ed editore veneziano Aldo Manuzio. «Ho fondato l’associazione con l’intento di promuovere l’attività del libro a 360 gradi – prosegue il collezionista Scognamiglio –. Contiamo circa trecento soci, un’élite di persone che amano i libri tra cui anche figure politiche di rilievo come Giulio Andreotti, Marcello dell’Utri e Oliviero Diliberto. Organizziamo incontri, teniamo conferenze periodiche, visitiamo le più importanti biblioteche al mondo: quest’anno tocca a quella di Lisbona. E accanto a tutto questo c’è la nostra rivista annuale, l’Almanacco, che illustra in generale libri antiche e moderni». Ogni Almanacco del bibliofilo è costruito attorno ad un tema, quest'anno la “biblio-nostalgia”: «Abbiamo dedicato l’antologia 2008 ai libri dell’adolescenza: i saggisti e i giornalisti che l’hanno stesa hanno ricordato le letture dei loro 13-14 anni. Qualche esempio? Eco ha analizzato Il conte di Montecristo, io ho rivisitato L’idiota di Dostojesky, Diliberto ha parlato di una collana di libri della Bur». Mario Scognamiglio è attualmente titolare della libreria antiquaria in via Rovello a Milano, tra Cairoli e Cadorna, una delle più belle e complete d’Italia. Una libreria che si distingue. «È semplicemente diversa da quelle moderne – chiosa il collezionista –. Oggi si entra alla Feltrinelli da soli, si prende il libro che piace girovagando da soli e si esce soli. Da noi invece c’è un rapporto umano vero e proprio. Una libreria antiquaria è un luogo di incontro e di dialogo tra collezionisti e bibliofili. Non sempre vi si entra per comprare. Il nostro metodo di approccio alle bellezze letterarie, ultimo baluardo contro la barbarie di oggi, è il colloquio, le relazioni interpersonali».
[francesca salsano]
CONFLITTO DI GAZA
Intervista a Nahum Barnea
«Non ci sono dubbi che le operazioni militari organizzate da Israele sono state condotte ad ampio spettro. Il punto è che sono durate anche molto più a lungo di quanto ci si aspettasse», racconta da Gerusalemme Nahum Barnea, una delle penne più autorevoli del giornalismo israeliano, intervistato in esclusiva da m@g. Barnea, che scrive per il quotidiano Yedioth Ahronoth e ha vinto il premio Israel Prize per la comunicazione, ha perso un figlio nel 1996, in un attentato kamikaze di Hamas a un autobus di linea. Al funerale ha perdonato pubblicamente l’assassino, considerandolo vittima della stessa tragedia che affligge il popolo palestinese. Da anni si spende per favorire il dialogo nell’ambito del conflitto arabo-israeliano.
[viviana d'introno e cesare zanotto]
L'INTERVISTA
Yang Lian, nato in Svizzera nel 1955 ma cresciuto a Pechino, è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e una tra le voci più importanti della dissidenza cinese. Esiliato dalla Repubblica Popolare Cinese dopo avere duramente criticato nel 1989 la repressione di Piazza Tiananmen, vive all’estero da vent’anni. È stato candidato al Premio Nobel nel 2002 e le sue poesie sono state tradotte in 25 lingue. Yang Lian interpreta lo spirito della millenaria cultura cinese attraverso la sua esperienza da esule. Una riflessione sulla condizione generale dell’uomo ma anche un invito alla speranza per milioni di cinesi che chiedono democrazia.
guarda l'intervista
[marzia de giuli e luca salvi]
L'INCHIESTA
È un’emergenza che dura da oltre vent’anni. I territori tra Napoli e Caserta sono uno stato nello stato dove l’unico potere reale è quello della Camorra. Nonostante i blitz, gli arresti e l’invio di soldati e poliziotti, i clan continuano a fare affari in un cono d’ombra in cui convivono l’economia legale e la politica. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinquegrani, direttore de La Voce della Campania (oggi La Voce delle Voci).
Ascolta l'intervista
[alberto tundo]
MARIO CAPANNA
Onda e '68 a confronto
Quarant’anni dopo la protesta che ha segnato un’epoca, gli studenti italiani sono ancora in piazza. Secondo alcuni osservatori, l’Onda, che contesta la riforma Gelmini, è la fotocopia del’68. Altri la pensano diversamente. Mag ha chiesto un’opinione a Mario Capanna, ex studente dell’Università Cattolica e leader del movimento nel 1968.
[cesare zanotto]
CIBO E MEMORIA
La relazione tra il cibo e la memoria è uno degli aspetti più profondi e antichi della cultura italiana e internazionale. Emblema di questo nesso è la madeleine che risveglia i ricordi dell’infanzia di Marcel Proust nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto . Che cosa pensano i gourmet più affermati e i cuochi più celebri del nostro Paese del rapporto tra lo stile di vita dei nostri tempi e i cambiamenti nel gusto culinario, sempre più lontano dalla tradizione culinaria? La risposta nel servizio.
[francesco perugini]
GIORGIO BOCCA
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. "E' la stampa, la bellezza!", il suo nuovo libro vuole essere un'occasione per riflettere sul destino di un mestiere che sembra aver perso le sue virtù. In Italia la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell’economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Abbiamo approfondito queste e altre questioni nell'intervista.
[gaia passerini]
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