Il frutto dell’intesa dei 27 Stati membri deriva da un ben più grande progetto europeo di esenzioni ammesse su prodotti e servizi ad alta intensità di manodopera al fine di creare nuovi posti di lavoro. Ma l’importanza non è solo il blocco dell’aliquota al 10%, ma la ben più grande conferma che questa norma diventa permanente e non più limitata al 2010 come si pensava poc'anzi. Questo traguardo si traduce in una «buona dote fiscale per la nostra nuova politica edilizia e abitativa», come l’ha definita il ministro Giulio Tremonti da Bruxelles. I numeri dell’edilizia italiana danno ragione a questa visione di sgravo che dovrebbe incentivare nuovi investimenti e quindi il rilancio del settore. Considerando che su una stima di 4,2 miliardi di spesa complessiva per ristrutturazione in Italia, ben 1,15 sono rappresentati dai grandi investimenti stimolati dal blocco dell’aliquota, che ormai si trascinava da dieci anni di proroghe.
L’altro fronte della sfida al rilancio fondato sull’edilizia passa per il “piano casa”. È un disegno di legge che, sebbene non sia stato ancora elaborato e approfondito, ha fatto discutere molto, forse addirittura più del dovuto, ma che presenta elementi che potrebbero incentivare la ripresa dell’iniziativa edilizia. Di fatto non si tratta di una forma di speculazione legalizzata, ma della possibilità di incremento della cubatura degli stabili abitativi fino a un 20% e delle superfici se adibiti ad altro uso, nel massimo rispetto dei piani regolatori dei singoli comuni. Ma non è tutto.
L’idea del governo è quella di concepire una legge cornice per le Regioni, poiché il controllo in materia edilizia è assegnato agli enti locali. Il piano casa rappresenterebbe quindi l’opportunità di poter accrescere il proprio patrimonio immobiliare investendo sulla propria casa. Ma la prerogativa del disegno di legge non è strettamente di patrocinio governativo. Il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, ha già proposto in giunta regionale (che ha approvato) un ddl analogo e presto pare che farà lo stesso il neo governatore Ugo Cappellacci in Sardegna.
[francesco cremonesi]
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