«È dall’Italia che lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il futurismo». Diceva bene la chiusura del manifesto del 1909, dall’Italia alla conquista del mondo, a cavallo della modernità in quella diatriba che l’Ottocento si era trascinato con lo scontro tra Romanticismo Neoclassicismo. Un’esplosione demolitrice che aveva spazzato via i cocci del XIX secolo, e che dal Belpaese, di cui rinnegava il patrimonio artistico culturale, approdò fino alle lande russe ispirando il genio di Vladimir Majakovskij e di Velimir Khlebnikov.
È comunque riduttivo rileggere il Futurismo solo con gli occhi del mito del progresso o come un rigurgito rivoluzionario artistico. Futurismo è, si dice bene, un movimento riformatore a tutto tondo. Se la storia dell’arte riporta gli scontri tra Marinetti e Apollinaire nella sovrapposizione del cubismo a matrice futurista, la risposta allo scontro si trova proprio nella capacità di estensione che il movimento ebbe in tutti i gangli dell’universo artistico, fino all’estremizzazione del modus vivendi incarnato in Balla. Il futurista vive da futurista e non si limita a praticare solamente una tecnica plastico-artistica. Cubista fu la tecnica, futurista il modo di vivere questa tecnica di scomposizione dell’oggetto nelle sue parti fino alla ripetizione del modulo grafico. Letteratura, pittura, scultura e architettura sono solo una porzione di quanto fu il futurismo, basti pensare al genio gastronomico di Jules Maincave e al suo manifesto della cucina futurista, fondato sull’accostamento di nuovi sapori mai sperimentati.
Per rispolverare le gesta di uomini che, partendo dall’arte, si posero l’obiettivo di cambiare il mondo, l’anno futurista italiano si inaugura con la pubblicazione del volume di Emilio Gentile La nostra sfida alle stelle. Futuristi in politica per poi aprire i battenti con una serie di eventi di grande rilevanza come le celebrazioni al Mart di Rovereto, città natale di Fortunato Depero. L’iniziativa Futurismo 100, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che abbraccerà, oltre che Rovereto, anche Milano e Venezia, parte con l’inaugurazione della mostra curata da Ester Coen al Mart Illuminazioni. Avanguardie a confronto. Italia-Germania-Russia proprio presso la città tridentina per poi spostarsi a Venezia al Correr con Astrazioni e a Palazzo Reale a Milano con Simultaneità. Se l’esposizione trentina si pone l’obiettivo di creare un corridoio comunicativo tra le avanguardie europee dall’Italia alla Russia, il Correr di Venezia (dal 5 giugno) proporrà il dialogo tra Mondrian, Balla, e Picabia, mentre Milano (dal 15 ottobre) si concentrerà sul Boccioni, scultore in relazione con Archipenko, Brancusi e Pevsner. Ma non c’è solo arte nelle corde di questo centenario. Alle Stelline di Milano (dal 12 febbraio) sono in mostra le tavole delle parole libere di Marinetti tra cui la più grande mai esposta, Bombardment d’Andrinolpe di proprietà dell’Università di Los Angeles.
[francesco cremonesi]
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta questo articolo