Per fruire effettivamente della proposta della compagnia guidata da Scaglia, è sufficiente effettuare un primo accesso al portale Vodafone live! e scaricare l’apposito programma Babelgum mobile. Nel caso dell’IPhone basterà effettuare il download dell’applicazione dall’Apple Store. E proprio quest’aspetto «è motivo d’orgoglio per la Babelgum», stando alle parole di Zingarelli. «Non è mai successo che Apple certificasse sulla sua piattaforma un’applicazione che fa concorrenza, e peraltro senza alcun costo per il consumatore, ad ITunes che invece è a pagamento», ha aggiunto l’ad di Babelgum. I ricavi arriveranno dalla pubblicità che verrà introdotta in modo non invasivo all’inizio o alla fine delle clip. I proventi derivanti dalle inserzioni pubblicitarie verranno condivisi con i fornitori di contenuti, cioè major, produttori indipendenti e singoli utenti.
Babelgum mobile consentirà di vedere video, di condividerli con altri utenti, inviarli per posta elettronica e postarli sui più noti social network come Facebook e Myspace. L’azienda non vuole proporre un palinsesto tradizionale simile a quello delle tv, ma intende puntare su contenuti ispirati allo stile internet, privilegiando l’intrattenimento interattivo, con formati brevi, divertenti e non convenzionali, vale a dire i cosiddetti “viral videos”. Sono quattro le aree tematiche riconducibili all’entertainment su cui si baserà la programmazione di Babelgum: comedy, cartoni, video music, video film. L’utente, quindi, avrà la possibilità di spaziare tra tanta musica, animazione e competizioni online rivolte ai talenti emergenti. A partire da oggi verranno proposte clip in esclusiva di Irene Grandi, Kaiser Chiefs, Franz Ferdinand e il meglio dell’edizione 2008 di Colorado Cafè. Ma anche i video più esilaranti di Blog Tv e pillole di documentari BBC sulla natura. I video, ci tengono a precisare Zingarelli e la responsabile marketing Stefania Valenti, «non saranno sul genere YouTube che punta tutto su file “user generated”, cioè creati dagli utenti senza rispettare alcun protocollo di qualità». Per poter entrare a far parte del mondo Babelgum «dovranno essere coerenti con i nostri standard produttivi e le nostre aree di riferimento e soddisfare livelli di qualità professionale o semi professionale», hanno concluso i vertici della compagnia.
[pierfrancesco loreto]
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