GIRO D'ITALIA

Speciale e italiana, la maglia rosa firmata D&G

Speciale, italiana e, ovviamente, rosa. Saranno queste le caratteristiche principali della nuova maglia disegnata da Dolce & Gabbana presentata oggi a Milano nella sala Indro Montanelli della “Gazzetta”. La maglia rosa, quest’anno con bordi tricolore, è prodotta dal marchio Santini e verrà indossata ogni tappa dal corridore primo in classifica del Giro d’Italia. L’istituzione della maglia arrivò nel 1931 e si dice che il suo colore non venne particolarmente apprezzato da Benito Mussolini perché per lui era troppo femminile. Mussolini fu poi convinto da Armando Cougnet, primo organizzatore della corsa.

In sala Montanelli oggi sono intervenuti diversi corridori italiani che in passato hanno indossato la “rosa” e che puntano a indossarla il 31 maggio in occasione dell’ultima tappa milanese del prossimo giro. Giro importante perché sarà quello del centenario e perché vedrà tantissimi partecipanti pronti a vincere la competizione ciclistica che attraversa tutto lo stivale. «Quest’anno non scommettete su di me – dice Gilberto Simoni, corridore trentasettenne che ha vinto il Giro nel 2001 e nel 2003 – perché basta la mia di puntata. Ho già vinto due volte e alla mia età provare a rivincere per la terza volta potrebbe essere solo una scommessa». Oltre Simoni, però, questo del centenario sarà il Giro dei grandi protagonisti. Il 9 maggio dalla partenza di Venezia saranno in molti ad insidiare il campione in carica, lo spagnolo Alberto Contador: Lance Armstrong, sette volte vincitore del Tour de France , Ivan Basso, vincitore del Giro nel 2006 ma poi sospeso per doping e Danilo Di Luca, corridore abruzzese vincitore nel 2007.

Il binomio moda e sport, che in questi ultimi anni va per la maggiore, sembra incontrare anche il gradimento dei lettori della Gazzetta, testata che da qualche mese ha arricchito la sua informazione sportiva con temi più leggeri e modaioli da spulciare tra le ultime pagine. «Dopo aver disegnato per il tennis, ideato le divise formali del Milan e aver messo in mutande i nazionali del rugby – scherza lo stilista siciliano Domenico Dolce – ci sembrava giusto puntare sul ciclismo». Gli fa eco Stefano Gabbana, che puntualizza di non essere un appassionato di ciclismo pur avendo fatto tante passeggiate tra Varese e i laghi con la bici da corsa.

Questa è una maglia speciale anche perché voluta dal patron della corsa Angelo Zomegnar. Difficile per lui in questi anni di doping, portare alla sua corte quelle star internazionali che servono per celebrare i cento anni di una corsa storica. Una classica del ciclismo a tappe che infiamma i cuori degli italiani da un secolo e che per il 2009 si annuncia di grande impatto, maglia d’alta moda compresa.


[roberto dupplicato]

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