Per questo nasce il progetto in questione che prevede la formazione con tutor madrelingua per imprenditori e lavoratori del settore della ristorazione. Feriel Ait Said, Betty Jane Voltan e Suping Huang sono le tre insegnanti che hanno preso parte al progetto, rispettivamente per l’area araba, ispano-americana e cinese. L’iniziativa è stata promossa dagli enti bilaterali (formati da associaiozni di consumatori ed esercenti) Ebiter Milano ed Ebt PE, che hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sperimentale con l’Asl Città di Milano per la realizzazione, in questa prima fase sperimentale, di percorsi formativi gratuiti. Gli enti bilaterali hanno poi, a loro volta, scelto come partner formativi la Fondazione Capac-Politecnico del commercio e lo Studio Giubilesi & Associati, che hanno svolto verifiche nei punti vendita dei partecipanti al progetto. Questa fase iniziale sarà seguita da un vero e proprio progetto che ha già preso il via e proseguirà fino a marzo 2009, con visite a sessanta esercizi commerciali, lezioni in lingua madre e tutoraggio in azienda per verificare di persona la corretta applicazione di quanto spiegato in aula, con consigli e applicazioni pratiche. Molti gli argomenti affrontati dai corsi e verificati sul punto vendita: dai requisiti strutturali e igienici di locali e attrezzature, alle autorizzazioni e certificati, all’igiene e sicurezza degli alimenti con la loro manipolazione e conservazione, all’etichettatura e rintracciabilità dei prodotti, fino al sistema Haccp e valutazione dei rischi.
«L’obiettivo finale – illustra Mascaretti – è quello di tutelare la salute pubblica, e per far questo la conoscenza delle nostre norme è fondamentale. L’alimentazione sarà il tema dell’Expo 2015: dunque sarà necessario, fino ad allora, realizzare una mappatura dettagliata delle figure professionali coinvolte nella filiera alimentare, allo scopo di controllare e formare al meglio il futuro mercato occupazionale. La speranza, infatti, è che questa formazione, in lingua originale, aiuti anche a migliorare gli sbocchi professionali». Il tutto coadiuvato da una metodologia che, accanto all’accertamento di eventuali irregolarità igienico-sanitarie da parte dei controllori pubblici, possa dare sempre più spazio a una reale integrazione con chi, necessariamente, sconta maggiori difficoltà linguistiche e di conoscenza delle nostre regole.
[viviana d'introno]
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