SCIENZA

Tubercolosi, patologia in crescita

Non si parla di emergenza, ma di attenzione necessaria per una patologia la cui casistica, in Italia, è in crescita. La tubercolosi, malattia infettiva causa da Mycobacterium tuberculosis, continua ad essere studiata «perché l’immigrazione, i ricoveri troppo frequenti di chi ne è affetto e l’immunodepressione causata da altri stati patologici ne aumentano l’insorgenza». Luigi Codecasa, responsabile del centro regionale di riferimento per la tubercolosi, va subito al nocciolo della questione. «La Lombardia - ha proseguito - non può essere assente da un dibattito simile perché è la regione più popolosa d’Italia e, con il Veneto, ospita il maggior numero di immigrati. Questi fattori contribuiscono alla diffusione della tubercolosi. E poi spesso si esagera con i ricoveri. Non tutti i pazienti affetti da Tbc necessitano dell’assistenza ospedaliera. Nelle nostre strutture, però, non tutti si rendono conto che ogni ricovero costituisce una fonte potenziale di contagio».


COS’E’ LA TBC?
La tubercolosi, di cui si conosce una forma polmonare attiva ed una serie di forme extrapolmonari (coinvolgono l'Snc, cioé apparato circolatorio, apparato genito-urinario, ossa e articolazioni), continua ad essere al centro del dibattito tra i medici. In Lombardia, nel 2006, sono stati calcolati 1200 casi. Un terzo erano italiani, spesso anziani, operatori sanitari, soggetti immunodepressi (da altre malattie o da terapie specifiche). Perché la diffusione della tubercolosi, che nel 10% degli affetti non evolve dalla forma latente alla malattia completa, è legata a scarse condizioni igieniche e al contatto frequente con extracomunitari. Per questo motivo il comune di Milano ha varato il progetto "Immigrazione sana", teso a promuovere una concreta e responsabile integrazione degli immigrati sul versante della salute con particolare riguardo a prevenzione, educazione sanitaria e patologie infettive. La speranza è quella che l’ente civico sia vicino ai centri specializzati del capoluogo meneghino (Sacco e Villa Marelli) per razionalizzare le spese e migliorare la ricerca. Tra le altre forme più gravi c’è la tubercolosi miliare (o disseminata) che sopraggiunge quando l’infezione invade il sistema circolatorio provocando lesioni che, ai raggi X, hanno l’aspetto di chicchi di miglio.

LA DIAGNOSI
Il test cutaneo (intradermoreazione di Mantoux) continua ad essere il più utilizzato nei casi di infezione latente. Esso provoca una reazione ritardata di tipo ipersensitivo ad un estratto di Mycobacterium tuberculosis. La novità degli ultimi anni, però, è rappresentata dal Quantiferon Tb, un test su sangue intero che differenzia le forme di Tbc attiva da altre patologie non tubercolari causate da micobatteri. Quantiferon-TB (testato dal Policlinico di Modena, diretto dal professor Leonardo Fabbri) e' risultato essere piu' attendibile della tubercolina che, basandosi sull'iniezione nella cute di materiale derivato dal microbatterio tubercolare, puo' dare risultati falsamente negativi in persone con sistema immunitario non competente (come i neonati).

NO AL VACCINO
Per molti, però, continua ad essere poco chiara la diffusione di una malattia il cui vaccino (Bacillo di Calmette-Guerin) fu sviluppato dall’istituto Pasteur in Francia tra il 1905 ed il 1921. «Ma non rappresenta la miglior forma di prevenzione - ha ribadito Codecasa - perché la casistica è comunque bassa e non assicura una protezione ottimale. Garantendo una riduzione delle infezioni extrapolmonari, avremo più casi di Tbc contagiosa. Molti, purtroppo, hanno difficoltà a capire che la tubercolosi, malattia acuta e sistemica, è molto diversa dalle altre patologie infettive».


[fabio di todaro]

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