Non è la prima volta che le Iene gettano scompiglio in ambito parlamentare. Come non ricordare, infatti, le roventi polemiche seguite al test anti-droga effettuato all’insaputa dei politici e mai mandato in onda, o le figuracce rimediate dagli stessi deputati di fronte a domande di cultura generale? Fino al servizio, sempre a cura del Trio Medusa, trasmesso lo scorso 21 ottobre, in cui la pornostar Ilona Staller, meglio conosciuta come Cicciolina, guardando le foto dei politici, ha commentato esplicitamente i loro gusti sessuali?
A riguardo, è lecito chiedersi fin dove si può spingere la satira e quali sono i suoi limiti. La satira è la più graffiante delle manifestazioni artistiche e, come tale, trova riconoscimento nell’articolo 33 della nostra carta costituzionale che sancisce la libertà dell’arte. Ma si tratta di una forma artistica assolutamente particolare, posto che il contenuto tipico del messaggio satirico è lo sbeffeggiamento del destinatario. Il rischio, perciò, è quello di minare alcuni diritti della persona tutelati costituzionalmente, come il diritto all’onore, alla reputazione o al decoro. È necessario, quindi, procedere ad un bilanciamento degli interessi in gioco. Il parametro di valutazione fondamentale per verificare la legittimità della satira è la dimensione pubblica del personaggio oggetto di attenzione: occorre cioè lavorare sulla base di «frammenti di vita» che siano necessariamente appartenenti alla sfera pubblica del personaggio stesso, pena la possibilità di incorrere nel reato di diffamazione.
Sull’argomento abbiamo sentito il «re» dei vignettisti italiani, Giorgio Forattini. «La satira non deve porsi alcun limite, neanche di carattere ideologico, anzi deve essere soprattutto un grande divertimento per chi la fa», ha affermato il settantasettenne disegnatore romano. Oggi, purtroppo, a detta di Forattini, «ci sono dei tabù ideologici che condizionano la satira». E, secondo lo stesso vignettista, «si usa la satira come arma politica manovrata dai partiti». Infine, l’attuale collaboratore di Panorama e Quotidiano Nazionale, aggiunge che la vera satira la si faceva una volta: «Ora ciò che viene trasmesso in tv è solo teatrino o parodia».
[pierfrancesco loreto]
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