CARDINALE TETTAMANZI

Crisi dei consumi: risparmiare o spendere?

Ritornare a usi e costumi più sobri, riscoprendo il senso del denaro ed evitando sprechi. È questo il senso del messaggio del cardinale Dionigi Tettamanzi in occasione della giornata diocesana della Caritas. Un appello rivolto alle famiglie italiane per fronteggiare la crisi economica: troppi infatti gli uomini e le donne in gravi difficoltà finanziarie, costretti a indebitarsi pur di mantenere stili di vita di alto livello. È questa infatti la preoccupazione più grande secondo l’arcivescovo di Milano, il quale invita a tornare a uno stile di vita più sobrio, evitando di spendere soldi per beni inutili e impegnarsi invece per quelli fondamentali, come cibo, acqua, istruzione, salute. «Tante persone contraggono debiti per beni secondari, compromettendo così la possibilità di corrispondere alle esigenze basilari. Dobbiamo investire su questa azione educativa, anche a rischio di risultare impopolari, altrimenti i poveri potranno solo aumentare».

Una soluzione alla crisi economica sembrerebbe quindi quella di stringere la cinghia e spendere con coscienza, dando importanza solamente ai beni davvero importanti per la vita. Un’opinione che vede d’accordo anche Luigi Campiglio, pro rettore e docente di politica economica dell’Università Cattolica, che in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, afferma che «il risparmio deve tornare a essere un cuscinetto contro l’imprevisto, un investimento sul futuro». Una soluzione che, però, non consentirebbe di risollevare i consumi della popolazione italiana, in calo vertiginoso. Secondo i dati pubblicati da Confcommercio nell’Indicatore dei Consumi, nel mese di marzo 2008 ci sarebbe stato un calo dell’1,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Stesso discorso vale per la domanda di beni, a -3,4% rispetto al 2007. Secondo il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli il governo dovrebbe prendere delle misure per incentivare il consumo, come la riduzione del prelievo fiscale sugli straordinari, il reinvestimento degli utili e la detassazione della tredicesima.

«Diminuire i tassi d’interesse e dare più soldi alla popolazione sono misure che potrebbero incentivare la domanda di consumo» afferma Italo Piccoli, docente di sociologia del consumo presso l’Università Cattolica di Milano. «Circa 7,5 milioni di italiani sono a rischio povertà. Tettamanzi fa un discorso molto giusto quando afferma che bisogna evitare di spendere il proprio denaro in beni inutili. La popolazione è stata abituata a spendere molto, soprattutto in abiti e viaggi. Ora invece la situazione economica è critica e gli italiani devono riabituarsi a spendere meno». Quanto i media influenzano gli italiani a spendere il proprio denaro in oggetti non necessari? «Sicuramente molto, perché prospettano dei mondi che non esistono, dove contano solamente gli oggetti. È un mondo di sola apparenza, rischioso, perché porta le persone a desiderare qualcosa che in realtà non si possono permettere e che può portarli sull’orlo del baratro».


[alessia lucchese]

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