SPETTACOLO

Silvia Martinoli, vivere di sceneggiatura

Guadagnarsi da vivere scrivendo sceneggiature. Creare nuovi personaggi o ri-adattare quelli dei più celebri homme de lettres nella speranza che prendano davvero vita al cinema, in tv o a teatro. Silvia Martinoli è una carinissima ragazza di 28 anni che ha intrapreso la difficile strada della sceneggiatura e a quanto pare non sembra essersi pentita. “E’ sicuramente una scelta che rifarei, in fondo, sto cercando di diventare quello che ho sempre voluto essere: una sceneggiatrice”.

Dopo essersi laureata in Lingue all’Università Cattolica, ha deciso di iscriversi al Master in Scrittura e Produzione per la Fiction e il Cinema presieduto dal Prof. Armando Fumagalli. Superare i test d’ingresso non è stato facile ma Silvia, come altri 27 colleghi, ce l’ha fatta . “Le prove sono state dure – ammette – ma ne è valsa la pena, il Master mi ha dato molto a livello formativo e mi ha permesso di conoscere delle persone che lavorano in questo ambiente”. Ma cos’è che l’affascina di questo mondo? “Tante cose. E’ un mestiere bellissimo. Primo perché io ho sempre amato scrivere e con gli sceneggiati si scrive tantissimo. Poi è un lavoro che stimola la creatività. Si è sempre alla ricerca di personaggi e situazioni nuove, si cura ogni dettaglio, ci si deve sforzare di dare un seguito a quella che può essere una buona idea”.

Evidentemente le sue idee e i suoi progetti piacciono. In Italia e non solo. Nonostante ammetta che entrare nel mondo degli sceneggiatori sia molto difficile quando non si ha ancora un “nome”, Silvia è riuscita a vendere la sceneggiatura per un cartone animato pensato per bambini in età pre-scolare. Gliel’ha acquistato la Calon Tv una casa di produzione per cartoni animati. La serie dal titolo Hana’s Helpline è stata trasmessa dalla Bbc, la storica emittente inglese. “E’ stato tutto molto semplice – afferma con un certo stupore -, gli ho spedito alcuni pezzi dello sceneggiato che avevo in mente, loro lo hanno letto e lo hanno valutato positivamente. Così..senza neppure conoscermi!”.

Anche se l’estero sembra offrire più possibilità e una maggiore apertura verso chi usa la sua creatività e il suo talento per vivere, Silvia non ha rinunciato a cercare di “piazzare” i suoi lavori anche in Italia. Recentemente, ha partecipato al concorso internazionale di sceneggiatura intitolato a Salvatore Quasimodo, portando a casa il premio di terza classificata con un riadattamento del romanzo La pietra di luna dello scrittore inglese Wilkie Collins, già allievo di Charles Dickens. “E’ stata una bella soddisfazione – soddisfazione che le brilla anche negli occhi mentre mostra l’imponente manoscritto – anche se per trasformarlo in sceneggiato io e la mia collega abbiamo dovuto stravolgere un po’ il romanzo. D’altra parte questo è il nostro lavoro!”.

Strutturare uno sceneggiatura non è semplice. Figuriamoci quando su un testo si lavora in gruppo.“Lavorare ad una storia con un’altra persona – prosegue Silvia – è tutt’altro che facile. Ognuno ha le sue idee e si rischia di discutere a lungo per dei dettagli che forse sembreranno delle banalità ma che nell’economia di uno sceneggiato sono fondamentali. E poi c’è da considerare la componente egotistica. Tutti siamo gelosi di quello che pensiamo e creiamo”.
Silvia comunque non vuole limitare la sua attività di sceneggiatrice solo alla tivù o ai cartoni animati. E’ una grande appassionata di fumetti e le piacerebbe scrivere testi per la Walt Disney e anche pièce teatrali. A giudicare dalla dedizione con cui si è buttata in questo mestiere non ci sono ragioni per cui non diventi una sceneggiatrice di successo. A volte per realizzare un sogno basta solo volerlo fortemente.


Daniele Meloni

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