MILANO

Imprese e no profit insieme per essere protagoniste

«Diventare soggetto più solido, più autorevole, più efficace»: Diana Bracco spiega così il rinnovamento di Sodalitas, associazione di imprenditori nata nel 1995, che ha assunto lo status di fondazione. La nuova presidente, che raccoglie l’eredità dei quattro anni di direzione di Federico Falck, ha ribadito gli obiettivi della Sodalitas: mettere al servizio del no profit alti profili manageriali, creare un polo di aggregazione per le aziende, anche non milanesi, e permettere un confronto con le istituzioni anche a livello europeo sui temi della responsabilità sociale delle imprese.

La Csr (Corporate social responsability) è il principale impegno assunto negli ultimi anni da Sodalitas. «Bisogna abbandonare l’espressione “parti sociali” che indica un’opposizione tra i due termini – ha spiegato Pietro Guindani, amministratore delegato di Vodafone Italia -. L’impresa è un luogo di aggregazione sociale, dove si crea valore ma dove avviene anche la crescita personale dei dipendenti. Le imprese sono chiamate a prestare attenzione alle nuove tematiche del lavoro, dell’ambiente e della clientela».
Maurizio Costa di Confindustria ha ricordato le difficoltà incontrate per portare la realtà della responsabilità sociale nelle imprese italiane. Infatti il mondo imprenditoriale italiano considerava la Csr solo un costo aggiuntivo. Oggi, però, questo frangente di congiuntura economica negativa diventa «il momento più adeguato per dare priorità alla Csr».
La Fondazione Sodalitas comprende 60 imprese (che rappresentano più del 50% della capitalizzazione di Borsa) e 80 manager volontari. L’associazione omonima nacque 13 anni fa per volontà di 14 imprese, Assolombarda e pochi volontari con l’obiettivo di «creare un ponte» tra l’impresa e il no profit. La presidente Bracco nella sua introduzione ha indicato quale dovrà essere il ruolo di Sodalitas, che:«si propone come un luogo dove le diversità e le competenze si incontrano per consolidare la speranza di un futuro da realizzare». La direzione sarà duale, con un consiglio di indirizzo e un consiglio di gestione, tuttavia la presidente ha sottolineato come l’obiettivo della fondazione resti lo stesso che animò i fondatori: «Una competitività responsabile e sostenibile e una società inclusiva e coesa».

[francesco perugini]

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