ELEZIONI IN GEORGIA

Mikhail Saakashvili riconfermato presidente

Vittoria totale al primo turno delle elezioni: Mikhail Saakashvili è stato riconfermato presidente della Georgia. Dopo lo spoglio di oltre l’80% delle schede, il presidente uscente ha ottenuto più del 52% delle preferenze, ma lunghe ombre si allungano sulla regolarità delle votazioni, nonostante il parere favorevole espresso dagli osservatori dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa).

I più scontenti sono i sostenitori del principale rivale di Saakashvili, il magnate produttore di vino Levan Gaceciladze che avrebbe ottenuto circa il 25% dei voti. Ad alimentare i dubbi hanno contribuito le incertezze che hanno contraddistinto il lento scrutinio e che, a lungo, hanno fatto pensare a un inevitabile ballottaggio. «La commissione elettorale lavora per Saakashvili e abbiamo la certezza che Gaceciladze abbia raggiunto almeno il 47% delle preferenze», ha accusato il dirigente dell’opposizione Gueorgui Janidrava. Si lamentano anche i manifestanti che si sono riversati per le vie di Tblisi: rinfacciano a Saakashvili di non aver adempiuto alle promesse del suo precedente mandato e di aver svenduto il Paese all’Occidente, lasciandolo senza interventi per sviluppare l’economia e migliorare il tenore di vita della popolazione. Sono anche al corrente del rischio di brogli: filmati ripresi con i cellulari ritrarrebbero sostenitori di Saakashvili intenti a trafugare urne ancora contenti schede elettorali non scrutate. Anche gli Stati Uniti hanno assunto una posizione interlocutoria. Saakashvili ha studiato legge negli Stati Uniti ed ha sempre goduto dell’appoggio di Washington che, mantenendolo al potere ha pensato di poter accelerare la democratizzazione della repubblica caucasica. Non stupisce più di tanto, allora, il parere di Alcee Hastings, parlamentare statunitense che guida la missione Osce: «La democrazia ha trionfato: a causa della competitività della campagna che si è tenuta, ritengo che questa elezione sia una valida espressione della scelta del popolo georgiano». Altrettanto prevedibile è la freddezza di Mosca: il ministro degli esteri russo ha infatti commentato: «Le valutazioni degli osservatori occidentali sembrano quantomeno superficiali». Più equidistante la posizione della Comunità europea: il capo della delegazione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, Matias Eorst, ha rivolto un appello a tutti i leader politici perché rispettino i risultati. E la rappresentante del Parlamento europeo, Marie Anne Isler Begun, sottolineando come «il processo elettorale non sia concluso», ha invitato a «usare mezzi democratici» per completarlo.

[stefano carnevali]

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