Il programma di licenziamenti, pari al 5% della forza lavoro, potrebbe essere annunciato in concomitanza con la pubblicazione dei conti trimestrali in calendario il prossimo 29 gennaio. Diana Wong, portavoce di Yahoo! non ha voluto commentare il rapporto pubblicato sul blog Silicon Alley Insider, sul quale si legge che Yahoo! ha creato una lista di «1.500-2.500 posti di lavoro che potrebbero essere eliminati nelle prossime due settimane». Questa possibilità è stata definita plausibile dagli analisti a fronte della perdita di competitività del gruppo: -4,6% l'utile netto nel terzo trimestre 2007 su un fatturato in rialzo del 12%, una crescita molto inferiore a quella dei concorrenti. Google registra infatti il 32% dei ricavi pubblicitari sul web contro il 20% di Yahoo! (solo due anni fa i due erano alla pari), le cui azioni sono precipitate di quasi il 50% da fine 2005.
Alla base dei licenziamenti vi sarebbe anche la politica della dirigenza di Jerry Yang, il co-fondatore che ha ripreso in mano le redini societarie dal dimissionario Terry Semel il giugno scorso e che mira a "tagliare rami secchi" da tutte quelle attività che sono considerate meno redditizie rispetto a settori di punta come la pubblicità online.
La strategia di Yahoo! davanti all’avversario Google era stata, nel 2001, quella di fare il deserto di concorrenti. L’azienda comprò tutte le tecnologie sulla piazza: acquistò Overture e inventò il search marketing e la pubblicità contestuale. Poi comprò Inktom, allora secondo competitore nel campo della ricerca e Flickr, la piattaforma per condivisione di fotografie. Nel 2005/2006 si aprono a Santa Monica gli studios di Yahoo!. Nell’azienda sono convinti che la convergenza sia ormai cosa fatta, che si tratti di essere insieme televisione e internet, che le due cose diverranno una e che la pubblicità si sposterà tutta su quella nuova piattaforma. Ma tanta tecnologia non ha prodotto il successo sperato.
[gaia passerini]
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