Un inferno di violenza e terrore. È quello che ha passato ieri una donna italiana di 40 anni stuprata e segregata in casa per 16 ore da un uomo che aveva conosciuto nella notte in un locale nei paraggi di Porta Ticinese. L'aguzzino si chiama Giuseppe Bua, un milanese di 62 anni. Era finito nel mirino della Polizia per essersi già reso protagonista di violenze. Solo dopo estenuanti tentativi, le grida della donna hanno allertato i vicini dell'uomo, inducendoli a chiamare il commissariato di Quarto Oggiaro. Prima di essere tratto in arresto, Bua ha cercato di zittire la sua vittima minacciandola con una mannaia da cucina e tappandole la bocca con una mano. Poi si è arreso e si è fatto arrestare. Sequestro di persona, lesioni, minacce aggravate e violenza sessuale: sono le accuse formulate dal pubblico ministero Tiziana Siciliano.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due si erano conosciuti in un bar nella zona Ticinese, intorno alle 3 di notte. Bua era riuscito a convincere la donna a bere e ad assumere cocaina e infine ad andare nel suo appartamento, in via Pascarella a Quarto Oggiaro. Si era fidata, ma una volta entrati in casa l'incontro si è trasformato in un incubo. Bua ha chiuso la porta, nascosto la chiave e l'ha aggredita. Il delirio di pestaggi e sevizie è durato per tutta la notte e quasi tutto il giorno seguente. La donna ha raccontato di essere riuscita a fuggire nuda sul balcone solo per un attimo, prima che il violentatore la rigettasse nel terrore. Ha gridato e invocato aiuto, ma nessuno l'ha sentita. Ha dovuto attendere altre ore interminabili prima di essere liberata dagli agenti di polizia di Quarto Oggiaro che, avvisati da un vicino che ha sentito le grida, sono arrivati sul posto solo alle 19 di ieri. Hanno suonato alla porta, ma Bua, prima di aprire, avrebbe tentato di cancellare le prove della violenza. Ha preso gli indumenti della donna, laceri e sporchi di sangue, e li ha messi a lavare. Alla fine ha aperto ai poliziotti. Davanti a loro una donna stremata, segnata da lividi, ferite e ecchimosi su tutto il corpo, completamente sotto shock. Un quadro chiaro, una storia d'ordinaria follia, quella incisa, ancora una volta, sulla pelle di una donna, questa volta dalla brutalità di Giuseppe Bua, per il quale sono scattate subito le manette.
[mario neri]
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta questo articolo