FOTOGRAFIA

Alla ricerca del fiume perduto

Paesaggi sognanti che ricordano le atmosfere di Claude Monet e immagini surreali che richiamano molto da vicino le invenzioni di Magritte. Eppure quelli di Nicolò Quirico non sono quadri, ma fotografie dove non c’è nulla di fantastico o inventato. Il protagonista è l’Adda, il meno blasonato e uno dei meno frequentati tra i lunghi fiumi d’Italia: placido, silenzioso, verdeggiante diventa protagonista e a tratti poetico.

Tutto merito di una particolare ricerca visiva che mette in luce i suoi aspetti paesaggistici, il suo valore storico e sociale, ma soprattutto la voglia di rispecchiare con riflessi d’autore anfratti della natura (anche umana). Un corso d’acqua che per secoli ha fatto fiorire il commercio e che, con la forza della sua corrente, ha fornito e fornisce elettricità, oggi offre anche energia emozionale. Le 52 fotografie esposte nella Casa dell’energia di piazza Po fino all’11 febbraio giocano infatti con la fantasia dei visitatori, che sono chiamati a completare paesaggi volutamente incompleti con la sola forza della propria immaginazione. Il progetto fotografico, giunto ormai alla sua nona tappa espositiva, si è arricchito per l’occasione di alcune immagini del naviglio Martesana, per ricostruire simbolicamente l’antica via d’acqua navigabile che collegava Milano a Lecco e alla Valtellina. Una rievocazione sottolineata dalla disposizione spaziale delle opere esposte. La mostra è stata infatti allestita su passerelle sospese che ricordano ponti di legno.
Felice intuizione è poi quella di associare un percorso testuale a quello iconico. Un itinerario le cui tappe sono state scritte per l’occasione da Nicoletta Lattuada Parma e Paolo Stecca o tratte da celebri opere letterarie come le Cosmicomiche di Italo Calvino. L’esposizione è visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18.


[cecilia lulli]

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