IL RICORDO DELL'AVVOCATO

Le passioni di Gianni Agnelli: la Fiat, la Juve, la barca

«Se dovessi immaginarlo adesso, a cinque anni dalla morte, lo vedrei navigare nel mare dei cieli su una barca che era stata la sua passione, almeno come la Juve. Peccato che, quando arriva il momento, anche i re muoiono». Una dedica significativa, quella di Candido Cannavò sulle pagine della Gazzetta dello Sport dello scorso 24 gennaio: il ricordo di Gianni Agnelli è ancora vivo.

Non potrebbe essere altrimenti, per l’uomo che ha rappresentato il capitalismo italiano del XX secolo. Giovanni Agnelli, detto Gianni e ancor meglio conosciuto come “l’Avvocato”, si è spento il 24 gennaio 2003 dopo una lunga malattia. Il suo nome, negli anni della più ingarbugliata situazione politica italiana, divenne garanzia di equilibrio e di conciliazione, voce degli industriali e dell’immaginario collettivo. E, soprattutto, il suo nome divenne un tutt’uno con la Fiat, il marchio che nell’Italia provata dall’esperienza della Seconda Guerra mondiale costituì per tutti una vera e propria fabbrica dei sogni. Nominato presidente dell’azienda nel 1966, Agnelli non ebbe tuttavia la strada spianata nel corso della sua conduzione. Anzi, a differenza dei suoi predecessori, l'Avvocato si trovò ad affrontare il momento forse più difficile in assoluto per il capitalismo italiano, quello contrassegnato dalla contestazione studentesca prima e dalle lotte operaie poi, fomentate e incentivate dall'esplosione rivoluzionaria. Sono gli anni in cui si susseguono i cosiddetti "autunni caldi", un ribollire di scioperi e di picchetti che mettono in grave difficoltà la produzione industriale e la competitività della Fiat. Ora, a distanza di cinque anni, l’impero Fiat è ancora in piedi, e la personalità forte e comprensiva – dunque vincente – dell’Avvocato rimane un modello da ammirare e ricordare. È l’auspicio di tutta Italia, quella industriale come quella operaia. A cui si aggiunge, ovviamente, quella sportiva. La passione parallela di Gianni Agnelli era infatti l’amata Juventus, squadra di cui, curiosamente, aveva l'abitudine di guardare prevalentemente un solo tempo, il primo.

[francesca salsano]

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