Di fronte alla crisi energetica che ha colpito al cuore l’economia del Paese paralizzando le imprese estrattive, il governo del Sud Africa ha elaborato un piano per superare l’emergenza. Le misure sono immediate, ma si stagliano anche sul medio e lungo periodo. Il razionamento di energia è il nodo cruciale del programma di risparmio che prende le mosse dagli esempi cubano e brasiliano. «Il Brasile e Cuba - ha spiegato il ministro dell’Energia Buyelwa Sonjinca - hanno affrontato in passato crisi energetiche simili a quella che attualmente mette in ginocchio il Sud Africa, ma hanno tratto dall’impasse opportunità di crescita economica». Il ministro delle Imprese pubbliche Alec Erwin ha spiegato che le misure di razionamento saranno vincolanti, data la criticità della situazione, ma anche volontarie: «Occorre sottolineare che la crescita dell’economia sudafricana continuerà solo se cambieremo il nostro comportamento e diventeremo energeticamente efficienti.É indispensabile fare appello al senso di responsabilità dei singoli». Attualmente i costi dell’elettricità in Sud Africa sono tra i più bassi al mondo: sono attesi aumenti significativi, tra il 14 e il 20%. Comunque il ministro Erwin ha assicurato che l’impatto degli aumenti sugli utenti più poveri sarà diminuito. Le industrie maggiori verranno incoraggiate a produrre da sé l’elettricità di cui hanno bisogno; soprattutto i dipartimenti e gli uffici governativi, ma anche le famiglie saranno educate al risparmio. Sono aperti i canali di comunicazione tra il governo e la Eskom, l’azienda energetica di stato, per l’elaborazione di un piano più efficace di tagli. Il capo esecutivo di Eskom, Jacob Maroga, ha spiegato che il load-shedding, ovvero la necessità di interrompere l’erogazione di energia nelle linee in cui la domanda risulti eccessiva, è stato finora la soluzione estrema. Spesso allertare in anticipo la popolazione su black-out imminenti è stato impossibile. Per questo motivo saranno compiuti sforzi maggiori per avvisare in tempo di eventuali load-shedding e verrà migliorato il coordinamento attraverso tutti i media disponibili, da internet alla radio e dai giornali alla televisione. Il piano del governo prevede l’utilizzo di lampadine compatte e fluorescenti nelle case, ma anche nelle attività commerciali, per consentire un risparmio di circa 800 megawatt. Fino al 2015 le famiglie a basso reddito potranno sostituire gratuitamente le proprie obsolete lampadine con quelle compatte e fluorescenti: le imprese che non effettueranno la sostituzione saranno sanzionate. Anche l’introduzione delle bombole di Gpl in cucina porterà nelle case il risparmio energetico. L’energia solare è parte integrante del progetto governativo di superamento della crisi: nei prossimi tre anni è prevista l’installazione di un milione di pannelli. Tutte le fonti rinnovabili verranno considerate seriamente: l’eolica, in particolare, è già al vaglio degli esperti. Intanto la Eskom continuerà il suo programma massiccio di costruzione di infrastrutture e impianti a carbone e nucleari.
Intanto fonti dell’ambasciata italiana a Pretoria raccontano che per ora il piano di emergenza del governo è solo vagheggiato: non si prospettano soluzioni concrete all’orizzonte. «In Sud Africa le infrastrutture sono assolutamente carenti – raccontano dagli uffici consolari – e tutti si muovono in macchina. È sufficiente che i semafori smettano di funzionare perché il Paese si paralizzi. Per non parlare del fatto che le cucine funzionano ad elettricità e non a gas e che la mancanza di luce blocca le attività di estrazione, uno degli introiti principali in Sud Africa. Anche finanza e terziario, la prima voce del Pil sudafricano, dipendono dalle forniture energetiche perché si basano sull’uso dei computer». Secondo fonti dell’ambasciata, il governo sudafricano avrebbe trascurato previsioni orami decennali: «Nel dicembre del 1998 è stato pubblicato un libro bianco sulla politica economica e la gestione dell’energia. Era previsto che i costi dell’elettricità aumentassero in maniera significativa, ma il governo non ha investito in infrastrutture, né ha invogliato i privati a farlo». Non mancano le critiche alla Eskom: «I tagli alle forniture andrebbero programmati e preannunciati: sul sito dell’azienda c’è uno schedule che dovrebbe servire proprio a questo, ma è praticamente illeggibile. Ogni volta le famiglie vengono lasciate al buio a ora di cena e senza preavviso».
[giovanni luca montanino]
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta questo articolo