BANCA MONDIALE

I Paesi emergenti mantengono a galla l'economia globale

È stato pubblicato il 9 gennaio dalla Banca mondiale il nuovo Global Economic Prospects. Il rapporto, che annualmente contiene le proiezioni sull’economia globale, prevede per il 2008 una crescita del 7,1% nei Paesi in via di sviluppo: un discreto risultato, seppure leggermente in flessione rispetto al 7,4% dello scorso anno. I Paesi ad alto reddito si attesteranno invece su un più modesto 2,2%.

Complessivamente non sarà un anno particolarmente roseo per l’economia mondiale e il momento non felice è ribadito dal Fondo monetario internazionale che ha ridimensionato le stime di crescita mondiale per il 2007 dal 5,2% indicato in ottobre all’attuale 4,7% e previsto un ulteriore ribasso per il 2008. A livello globale le crescite più significative spettano all’Estremo Oriente (+9,7%), trainato dalla Cina, e all’Asia Meridionale (+7,9%), trainata dall’India. Tuttavia il Fondo monetario, in base a dati legati al potere d’acquisto, ha recentemente modificato negativamente il peso di Cina e India nell’economia mondiale. Resta comunque il fatto che nel 2007 la Cina ha contribuito alla crescita globale per oltre il 25%. Ci si aspetta che la crescita dei Paesi in via di sviluppo si attenui leggermente nei prossimi due anni, si tratta infatti di economie che viaggiano a diversa velocità ma ovviamente non isolate da quelle dei Paesi più ricchi. A preoccupare la Banca Mondiale sono l’inasprimento delle condizioni dell’offerta di credito e la flessione nella domanda di materie prime dai Paesi in via di sviluppo. Inoltre il Global economic prospects sottolinea come resti enorme il divario tecnologico tra stati poveri e ricchi: anche in Paesi emergenti come Brasile, Cina e India, a parte le grandi realtà all’avanguardia, la maggior parte delle imprese opera con un livello di produttività inferiore al 20% di quelle più efficienti.

[giuseppe agliastro]

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