La risposta dei milanesi fu immediata e al di là delle più rosee aspettative: vennero raccolti 540mila euro. Una prima parte di questa somma servì per i soccorsi immediati dopo la tragedia, mentre una seconda venne impiegata per costruire dodici case nel villaggio di Kalamulla. Con la cifra restante, 325mila euro, in collaborazione con la Caritas e con l’arcivescovado di Colombo, venne realizzata una scuola a Negombo, un villaggio di pescatori a nord della capitale dello Sri Lanka. Attualmente l’edificio scolastico, inaugurato lo scorso febbraio alla presenza di una delegazione della Provincia di Milano, ospita 320 ragazzi. «Ma, si sa, l’appetito vien mangiando – dice Filippo Penati, presidente della Provincia –. Ora l’arcivescovo di Colombo, Oswald Gomis, sta cercando dei finanziamenti per ampliare il college. Vorrebbe dotarlo di una seconda ala per la didattica e di un campus per le attività sportive. Per riuscirci ha nuovamente bisogno del nostro aiuto». La risposta di Palazzo Isimbardi non si è fatta attendere: è stato aperto, ancora in partnership con Intesa Sanpaolo, un nuovo conto corrente a cui la Provincia ha già donato un fondo di partenza di 50mila euro. La sottoscrizione è sostenuta da Il Giorno, che il prossimo 20 dicembre distribuirà gratuitamente in tutta l’area metropolitana milanese 55mila copie di un dvd realizzato dall’amministrazione provinciale in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Cofathec e Olicar. I lettori del quotidiano potranno così visionare un breve filmato che ripercorre le tappe della costruzione del St. Joseph’s College a Negombo. «Un giornale non serve solo per informare, ma anche per aiutare gli altri – sottolinea Giovanni Morandi, direttore de Il Giorno –. Proprio in queste circostanze si ha la percezione del valore del legame esistente tra il quotidiano e chi lo legge. In Italia non è facile portare avanti delle sottoscrizioni, perché non c’è il clima di fiducia adatto. Nel 2004 abbiamo ottenuto un risultato insperato. Questa volta sarà più difficile, visto che sono passati tre anni dallo tsunami e l’impatto emotivo si è esaurito. Ma lo facciamo con lo stesso impegno, per ottenere lo stesso risultato». L’aiuto italiano è fondamentale, anche perché il governo dello Sri Lanka, per motivi politici, non ha mai fatto molto per la popolazione cattolica. Lo sottolinea Jayan Nimal, cappellano della comunità cingalese a Milano: «Subito dopo l’indipendenza, molte scuole erano sostenute dalla Chiesa cattolica, ma ora sono quasi tutte gestite dallo Stato. Ecco perché l’arcivescovo coinvolge i Paesi stranieri. Avete già fatto tanto per Negombo e il college è diventato un punto di riferimento importante per la gente. Per favore, continuate così».
[lucia landoni]
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta questo articolo