PERIFERIE

Gratosoglio, una culla per il quartiere-dormitorio

Qualcuno l’ha definita una città dormitorio ma Gratosoglio, il quartiere nella periferia Sud di Milano, vive e prova a rialzare la testa. L’impresa non è certo facile e le difficoltà sono numerose: si parte da una popolazione costituita per la maggior parte da anziani over 60, costretta a vivere in condizioni di degrado edilizio, e si termina con un campo nomadi al confine del quartiere, spesso teatro di episodi di microcriminalità e di spaccio.

Ciò nonostante, anche in una situazione di abbandono, qualcosa di positivo si muove: ci sono comunità che lavorano per offrire agli abitanti una vita migliore. È il caso del centro diurno integrato Vodia Cremoncini, concesso dalla Cariplo alla Caritas e gestito in collaborazione con l’Associazione Filo d’Arianna. Da circa sei anni il centro, che occupa uno spazio di circa 500 mq., accoglie quotidianamente fino a 30 anziani offrendo loro servizi di base e specialisti con personale sanitario e assistenti sociali qualificati. «Sono circa 45 gli anziani che frequentano il centro nell’arco della settimana», afferma Maria Violanda, fra le assistenti sociali che lavorano al Vodia Cremoncini. «Li andiamo a prendere al mattino e rimangono con noi per buona parte della giornata». Qui un anziano non trova solo un centro di assistenza ma una vera e propria “seconda casa”. «Chiunque frequenti il Vodia Cremoncini - continua Maria - può fermarsi a pranzare, e poi passare il pomeriggio insieme ad altri nella sala relax: qui legge, ascolta la musica o guarda la televisione. Molte delle persone che frequentano questo centro, infatti, non hanno nessuno e vengono qui per cercare un po’ di compagnia». Il centro Vodia Cremoncini è un luogo caldo e accogliente nel grigiore degli edifici e delle serrande chiuse del Gratosoglio. Ma anche questo centro deve affrontare diversi problemi. «C’è la necessità di una rampa privata per l’accesso delle carrozzine», ammette Maria Violanda. Il martedì, infatti, in occasione del mercato di via Saponaro, l’accesso alla rampa è ostruito dalle bancarelle. «Al martedì l’accesso al nostro centro è davvero difficoltoso – insiste l’assistente del centro –. Molti dei nostri anziani preferiscono non venire qui per via del mercato». Al problema non sembra esserci soluzione, almeno per ora. L’assistente sociale se ne lamenta: «Abbiamo chiesto al Comune di Milano di spostare le bancarelle davanti alla rampa». La risposta? Maria Violanda si sforza di non essere arrabbiata, perciò sorride: «Ci hanno detto: “Il mercato ha più diritto di voi”».

[matteo mombelli, luca salvi]

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