Una cintura verde che circonda il recinto urbano di Milano è un sogno realizzabile. Almeno secondo i promotori di Metrobosco, il progetto pilota avviato il 13 luglio dello scorso anno nell’ambito del Piano strategico Città di città della Provincia di Milano. Un piano di forestazione dell’area limitrofa all’abitato del capoluogo lombardo che porterebbe alla creazione di un anello verde di 30mila ettari. Il progetto prevede l’unificazione delle aree verdi già presenti all’esterno della cintura urbana (in cui il Parco sud riveste un ruolo centrale), attraverso la piantumazione di tre milioni di nuovi alberi. Il coordinatore del progetto è l’architetto Stefano Boeri, direttore del laboratorio Multiplicity del Dipartimento di architettura e pianificazione (Diap) del Politecnico di Milano. «Metrobosco porterebbe grandi vantaggi alla città - ha dichiarato Boeri a margine della presentazione dell’iniziativa Adotta un albero per la tua scuola - . Proteggerebbe dalle polveri sottili e permetterebbe di riqualificare aree deboli di Milano. È ora di decidere fin dove questa città può espandersi e segnare il limite della cerchia urbana con un confine ecologico». La politica delle istituzioni locali sembra spesso andare controcorrente. Boeri denuncia e propone: «Bisogna stabilire cosa è necessario costruire dentro la città e cosa fuori. Il nuovo Centro ricerche biologiche del professor Umberto Veronesi si può certamente realizzare, a patto che si restituisca qualcosa in termini ambientali. Per la Fiera cosa si deve ancora costruire? Vale davvero la pena sacrificare una porzione del Parco agricolo sud per l’Expo del 2015?». Dichiarazioni in linea con quelle di Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia: «Le istituzioni cittadine e lombarde stanno facendo scelte in una direzione opposta a quella richiesta dal protocollo di Kyoto. Non si sta cercando una mobilità più sostenibile, ma si vuol generare nuovo traffico. Bisogna cambiare l’idea di sviluppo, non si può portare avanti un modello da anni Cinquanta. Il ticket è un segnale nella giusta direzione, testimonia che la città non è disponibile a tutte le forme di mobilità, soprattutto quella individuale. Milano negli ultimi anni ha perso mezzo milione di abitanti, Londra ne ha guadagnato uno. Chiediamoci perché».
[francesco perugini]
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta questo articolo