Violenze sessuali, vittima minorenne a Milano
Gli abusi andavano avanti da quattro mesi. Ma la ragazzina, Anita, ha trovato il coraggio di parlare soltanto quando la madre si è accorta delle violenze che subiva dal convivente di lei. Lui, Gerardo Gilberto Alvarez, ecuadoregno di 50 anni, di notte la palpeggiava, mentre tutti dormivano nella stessa stanza di un bilocale di via Procaccini. Sette, forse otto gli episodi, culminati persino in un rapporto sessuale completo. L’uomo, intimorendo la bambina, la richiamava nel letto matrimoniale oppure si introduceva nel suo. La convivente, una 30enne del Guatemala, non si è mai accorta di nulla e nemmeno il secondo figlio, di dodici anni. Fino a una notte di febbraio, quando, svegliandosi nel cuore della notte, la donna ha trovato la figlia sottomessa alle cattive intenzioni dell’Alvarez. Inutile il tentativo del 50enne di dissimulare l’evidenza, perché la compagna è subito andata via di casa, portando con sé i due figli. Dopo aver trovato rifugio in viale Sarca ospite di amici, la donna il giorno dopo ha denunciato l’Alvarez ai carabinieri.
Avendo saputo da amici e conoscenti di essere ricercato, il violentatore si è reso irreperibile. Ha abbandonato l’appartamento dove da settembre era a sua volta ospite del figlio 29enne, che lì abitava con la compagna. Ma dopo un mese di fuga, il 18 febbraio l’Alvarez si è presentato spontaneamente alla stazione Sempione: «So che mi state cercando», ha detto ai carabinieri. Carta d’identità italiana ancora valida, ma permesso di soggiorno scaduto, Alvarez era un elemento pericoloso: dagli accertamenti sono emersi precedenti penali per furto, rapina e rissa. Ora è rinchiuso a San Vittore, ma Anita a febbraio ha dovuto abortire.
[daniele monaco]
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