Per il ‘piano di proposte regionali’ del Partito Democratico lombardo, la priorità è «incalzare il Governo sul riordino degli ammortizzatori sociali e la copertura con gli stessi di tutti i lavoratori, precari compresi». Il piano prevede cinque interventi, “ipotizzati” dal Pd a livello regionale. Inoltre, propone di “anticipare le risorse di cassa integrazione”, uno “stanziamento per le aziende che stabilizzano i contratti di lavoro”, l’intervento di sostegno “in base al carico familiare” e il piano di formazione che prevede una “tipologia di corsi per il possibile reinserimento dei lavoratori”. Corsi che, secondo il Pd Lombardia, dovrebbero essere pagati dalla Regionedi concerto con le aziende che si dichiarano disponibili ad assumere.
«Il 18 novembre – ha detto Maurizio Martina, segretario regionale del Pd – su nostra iniziativa ci sarà un consiglio straordinario regionale per passare davvero dalle ‘parole ai fatti’. Si parlerà degli interventi in aiuto di piccola e media impresa e dei lavoratori non garantiti». Riguardo l’istituzione di un fondo di garanzia a tutela di piccola e media impresa lombarda, iniziativa promossa in conferenza stampa da Formigoni e dall’assessore La Russa, Martina ha le idee chiare: «Quindici giorni fa il Partito Democratico lombardo ha fatto una proposta a sostegno della piccola e media impresa, e dieci giorni fa la Regione Lombardia ha fatto la sua proposta di accompagnamento di questo tessuto imprenditoriale; per cui, c'è chi ha fatto prima la proposta, e c'è chi poi l’ha recepita”.
Sul tema del pubblico che passa a privato, per esempio nella gestione dei sistemi idrici integrati, Maurizio Martina sottolinea che si tratta «di una faccenda delicatissima». Per esempio, riguardo l’articolo 23 bis del decreto legge 112 del Ministro Tremonti trasformato in legge il 5 agosto, Martina dice che «la gestione pubblica affidata a vecchi carrozzoni in realtà produce drammatici sprechi; in Sicilia più dei due terzi dell’acqua viene praticamente buttata ogni perché c’è un servizio inaffidabile e inefficiente. La questione è capire come, tra proprietà delle reti e buona gestione del sistema idrico integrato, si faccia un’operazione valida; per cui il pubblico deve essere misurato sull’efficienza che riesce a garantire perché, se non è efficiente, rischia di fare più danni del privato». E alla domanda se le bollette, in alcuni comuni, triplicheranno, il segretario regionale del Partito Democratico replica che, purtroppo, «tutto questo è già avvenuto».
[roberto dupplicato]
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta questo articolo