PROTESTA

Sistema Molise-Calvairate: i cittadini non ci stanno

Ancora polemiche per l’attuazione del contratto di quartiere Molise-Calvairate. Un intervento straordinario di riqualificazione, finanziato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che non va giù agli abitanti della zona. Il Comune, responsabile della conduzione del programma di recupero dei quartieri degradati, lo ha avviato sul territorio di Milano a partire dal febbraio 2004 insieme ad altri quattro contratti di quartiere. I cittadini già da tempo si sono mobilitati e adesso si fanno sentire anche con le conferenze stampa. Tutti insieme per discutere di un problema che si trascina ormai da tempo: gli interventi previsti dal contratto stesso sono partiti all’inizio del 2007 e sin da allora hanno incontrato le resistenze di molti residenti.

Franca Caffa, presidente del comitato inquilini, ci ha tenuto a sottolineare l’impegno quotidiano del comitato a favore degli abitanti dei 3000 alloggi della zona: «Il contratto di quartiere avrebbe dovuto puntare alla riqualificazione sociale ed urbana e alla rivitalizzazione economica di Molise-Calvairate, ma così non è stato. Stando ai tecnici del comune doveva essere un progetto esemplare e invece abbiamo assistito solo a un incontro di presentazione, per giunta il 21 agosto». Franca Caffa ha chiesto «che ci siano nuovi incontri sul tema e che la programmazione degli interventi venga fatta caseggiato per caseggiato». Perché solo così « le situazioni di degrado potranno avere una soluzione».

Successivamente il consigliere comunale del Partito Democratico Marco Cormio ha lanciato una “frecciata” all’amministrazione Moratti: «Il progetto che va da Piazzale Cuoco a Piazzale Martini - ha detto l’esponente dell’opposizione a Palazzo Marino - rispetta la logica seguita in tutta la città: restringere strade per realizzare marciapiedi eccessivamente larghi». Si riscontrano due problemi piuttosto gravi, stando alle dichiarazioni di Cormio: «Il mancato coinvolgimento dei cittadini nell’attuazione del contratto di quartiere e lo spreco di risorse che non ha portato a soluzioni funzionali per la collettività». Infine, sempre secondo il consigliere del Pd, «il comune ha esautorato il consiglio di zona che è sì un organo meramente consultivo ma ha bocciato il progetto per ben due volte».

L’intervento di Anna Alziati, componente del comitato inquilini e consigliera del Partito Democratico in consiglio di zona, ha toccato gli aspetti che riguardano più da vicino la quotidianità degli abitanti del quartiere.« Il progetto non è razionale: in Piazza Insubria sono stati eliminati 95 posti auto e in Piazza Martini addirittura 113», ha sostenuto la “pasionaria” del gruppo. «In via Ciceri Visconti le carreggiate sono state ridotte a tal punto da permettere il passaggio di un solo mezzo per volta, i negozi non hanno lo scarico merci e le piste ciclabili vengono utilizzate dai pedoni in quanto unica superficie calpestabile a disposizione», ha ammonito la consigliera di zona. Il professore Giuseppe Boatti, docente di progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, non ha lesinato critiche nei confronti dell’attuale amministrazione, soffermandosi sui principi «pseudo ambientalisti» che avrebbero ispirato il progetto e sui metodi adottati dal comune nell’attuazione dello stesso .«È costoso e inefficiente, un progetto simile dovrebbe partire dal basso, dal rapporto con i cittadini - ha detto Boatti -. Il comune di Milano è un elefante mostruoso che entra nel merito di ogni situazione, ma fallisce sulle questioni fondamentali». E conclude: «È ora che i cittadini abbiano il potere di decidere su ciò che li riguarda direttamente».


[pierfrancesco loreto]

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