«Le imprese hanno bisogno di laureati tecnico-scientifici per migliorare la propria capacità gestionale, la propria capacità progettuale, la propria capacità di innovazione a 360 gradi: in una parola, la propria competitività», ha detto Diana Bracco, presidente di Assolombarda. «Quando sceglierete il vostro percorso universitario – aggiunge la Bracco –, oltre a tenere conto dei vostri interessi e delle vostre attitudini, ricordatevi di questo. Come imprenditrice in possesso di una formazione scientifica posso dirvi con sicurezza che è in continuo aumento nelle società industriali la richiesta di persone capaci di affrontare e risolvere i problemi con metodo scientifico».
All’interno dell’incontro si è inoltre cercato di infrangere la falsa contrapposizione esistente tra cultura umanistica e cultura scientifica. A tal proposito, Goffredo Haus, direttore del laboratorio di informatica musicale dell’università degli studi di Milano, ha presentato un prodotto multimediale in grado di creare musica tecnologicamente: «La tecnologia – ha affermato il professore – ci permette di cambiare, montare, smontare ed elaborare musica». Nicola Ludwig, fisico dell’università degli studi di Milano, ha invece presentato un video che illustrava le tecniche della termografia, una scienza che viene utilizzata per salvaguardare i beni culturali. Vengono riprese tecniche ingegneristiche chiamate Prove non distruttive, come ad esempio quelle usate dall’aeronautica per vedere se ci sono crepe nelle ali degli aerei. Il procedimento è apparentemente semplice, come spiega Ludwig: «Viene immesso il calore dentro al materiale, il calore pian piano si diffonde e quando trova una cricca (crepa) si diffonde ancora, ma non più in modo omogeneo». Interventi di questo tipo sono stati eseguiti, ad esempio, sul David di Michelangelo, per capire se ci fossero o meno delle crepe invisibili all’occhio umano. Il fisico ha poi rivolto un invito ai giovani studenti: «Non andate all’estero a studiare – ha affermato – perché l’Italia è all’avanguardia».
Le competenze scientifiche sono apprezzate e utilizzate nei modi più diversi all’interno del mondo del lavoro: Marica De Ascentis ad esempio, si è laureata in biotecnologie ed ora lavora per la Mondadori. Emiliano Resmini è un chimico che ora lavora in Pirelli e studia i trattamenti per le mescole delle gomme. C’è chi poi lavora in Eni, Accenture, Edison o Ibm: «La presenza di questi giovani talenti scientifici d’azienda – ha commentato Alberto Meomartini, consigliere incaricato Assolombarda per scuola, formazione e università – dimostra quanto la vitalità dei comparti produttivi dell’industria sia sempre più legata alle capacità innovative basate sulla conoscenza scientifica». «I laureati in materie scientifiche – aggiunge Meomartini – , se dotati di un solido impianto culturale di base, sono molto apprezzati dalle imprese, oltre che per le loro conoscenze, per la validità e flessibilità della loro preparazione».
[cesare zanotto]
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