Cari amiche e amici,scrivo questa lettera per esporvi il pensiero di comuni cittadini e giornalisti cinesi che hanno studiato con grande rispetto politica, economia, diritto, filosofia e storia occidentale, e che si sono interrogati per anni con onestà intellettuale e ammirazione per la civiltà straniera, pur mantenendo un punto fermo, e cioè l’amore per la propria patria. Sono la grande maggioranza dei cinesi. Ma alcune parole e comportamenti dei media occidentali nei confronti delle vicende legate alla fiaccola olimpica ci hanno fatto capire che davvero siamo troppo idealisti.
Abbiamo accolto a braccia aperte le Olimpiadi, ed eravamo felici di poter finalmente mostrare al mondo, sorridendo, il risultato del nostro costante impegno, e come il nostro giardino non fosse più così desolato - grazie a sforzi immensi. Ma abbiamo ricevuto solo insulti. Quando abbiamo invitato i migliori atleti e i leader politici di tutto il mondo a partecipare alla cerimonia di apertura, abbiamo messo il massimo impegno e mobilitato tutto il popolo, ma abbiamo ricevuto solo ostilità. In questi ultimi cento anni, noi cinesi abbiamo sempre combattuto tra mille difficoltà. Molte sono giunte dall’Occidente, ma il vero motivo è certamente la nostra arretratezza. Dal 1978 abbiamo potuto finalmente correre verso il progresso, abbiamo sperato di poter convivere pacificamente con voi, vincere insieme. Abbiamo imparato molto da voi, abbiamo aperto le nostre porte, abbiamo cambiato noi stessi, abbiamo sperato di poter entrare in quel mondo fantastico dei paesi occidentali più sviluppati del nostro. Dopo 30 anni siamo molto stanchi e non desideriamo che vivere un po’ meglio. Ora che il nostro impegno ha portato dei risultati, vorremmo invitarvi a venire qui come nostri ospiti, ma ci sentiamo offesi dalle parole di quei signori francesi che, al passaggio della fiaccola, urlavano agli studenti cinesi: «Se vi infastidisce che insultiamo il vostro paese, tornate da dove siete venuti». Siamo senza parole, perché ammiriamo l’indipendenza dei media occidentali, il valore delle notizie oggettive e vere. Molti cinesi hanno installato le antenne per guardare la Cnn e la Bbc, e sono diventati assidui frequentatori dei vostri siti Internet, ma i media stranieri riportano senza sosta tutta la resistenza che ha incontrato la fiaccola a Londra, Parigi e San Francisco, tutte le televisioni riprendevano visi stranieri di persone che non hanno mai messo piede in Tibet, e che sventolano la bandiera dell’indipendenza urlando «Tutto il mondo combatta le Olimpiadi di Pechino» e opponendosi alla Cina «che non rispetta i diritti umani», «che schiavizza i cittadini» e «che ogni giorno uccide centinaia di tibetani». Vogliono dare una lezione alla Cina «amica del governo del Sudan che perpetua il genocidio del Darfur». Il presidente francese ci insegna come dobbiamo comportarci se vogliamo che partecipi alle Olimpiadi, il premier tedesco non verrà e anche il presidente Bush potrebbe non essere presente alla cerimonia di apertura. Quando la nostra atleta tedofora disabile si difendeva dagli attacchi dei manifestanti, la vostra conduttrice televisiva rideva. Quando le guardie cinesi hanno tenuto a bada i rivoluzionari, molti media li hanno giudicati aggressivi, e il leader del partito conservatore inglese ha chiesto come mai la nostra polizia fosse entrata in Inghilterra. Sulla Cnn la star di Hollywood Richard Gere ha urlato: «Ogni paese affronti la Cina e prenda delle misure. È noto che tutto quello che i cinesi fanno e dicono è una presa in giro, partecipare alle Olimpiadi significa calpestare i diritti umani e perpetuare il genocidio». Ti sbagli Richard Gere, e vi sbagliate tutti, Cnn, Bbc e giornalisti occidentali. Noi non siamo gente che prende in giro, ma vi accogliamo alle Olimpiadi con cuore sincero, non vogliamo sottrarvi nulla, desideriamo solo vivere un po’ meglio, e vorremmo gioire insieme agli amici di tutto il mondo una volta superate queste difficoltà. In questa nostra grande casa vivono cinquantasei diverse etnie, ci sono certamente dei contrasti come in una famiglia, ma siamo tutti fratelli. Se considerate queste vicende con occhio più critico, vi accorgerete che non c’è una sola verità, e che alla fine ad essere insultati non sono i cinesi ma lo spirito olimpico, la libertà e la pace. Noi vogliamo solo vivere bene, come voi, e questa non è una richiesta esagerata. Se molti occidentali sono stati penalizzati dalle nostre esportazioni, è perché ci siamo aperti all’economia di mercato da un giorno all’altro, e voi dovreste riflettere e aiutarci a progredire e a migliorare il sistema, invece di metterci in difficoltà. Per la maggior parte di voi occidentali, la Cina è un paese lontano, la guardate in televisione come se fosse una soap opera, questo è per voi la Cina. Dovete sapere che quando ci lamentiamo perché i nostri giornali non sono liberi, è perché li abbiamo paragonati ai media occidentali, ed è proprio grazie al vostro esempio che speriamo di far crescere il quarto potere. Non solo ci avete trasmesso il valore di un’informazione seria e oggettiva, ma ci avete anche insegnato la libertà e l’uguaglianza. Grazie a voi abbiamo scoperto che il nostro paese ha ancora tanti problemi, e che il governo ha commesso molti errori. Continuiamo a camminare nella vostra direzione, ma abbiamo anche visto come usate la libertà e l’uguaglianza che ci insegnate. E questa è per noi una sconfitta. Sappiamo che la prospettiva di 1,3 miliardi di persone che vivono bene vi preoccupa. Ma non temiamo le critiche, perché sono il prezzo che un paese deve pagare per crescere, e continuiamo a sperare nella vostra amicizia. Ma se non ci trattate con rispetto, ci stringeremo e non perderemo la faccia. Rinunceremo alle Olimpiadi piuttosto che essere dei perdenti, e non avremo paura di dire addio a un Occidente che non ci rispetta.
Grazie per l’attenzione
La redazione di Business Watch, 12 aprile 2008
[traduzione di marzia de giuli]
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