GIORNALISMO SPORTIVO

Gianni Brera, quando il calcio era letteratura

Quante volte davanti a polemiche, violenze e scandali ce lo siamo chiesti: chissà cosa avrebbe scritto Gianni Brera! Il presidente dell’Inter, Massimo Moratti, a margine del premio dedicato al compianto giornalista, davanti al quesito non ha dubbi: «Conoscendolo, penso che davanti a casi come quello di Calciopoli non avrebbe perso troppo tempo. Da grande sportivo qual’era avrebbe liquidato la vicenda con poche righe cariche di disprezzo». Purtroppo non lo sapremo mai con certezza.

Gianni Brera ci ha lasciato e, ad oltre dieci anni dalla sua scomparsa il vuoto umano e professionale che ha lasciato è intatto. El Gioânn è stato infatti senza ombra di dubbio il cronista che più di ogni altro ha innovato il linguaggio del giornalismo sportivo, innalzandolo a vera e propria letteratura.
Ovvio che Milano, sua città adottiva, continui a tributargli onori e riconoscimenti. Uno degli appuntamenti più sentiti in tal senso è sicuramente il premio Gianni Brera - sportivo dell’anno organizzato dal circolo culturale I Navigli in collaborazione con la provincia di Milano. Il riconoscimento, giunto alla settima edizione quest’anno per la prima volta è stato assegnato non a un singolo individuo ma a due società, l’Inter e il Milan, trionfatrici, in Italia, in Europa e nel mondo.
Per l’occasione il presidente Massimo Moratti non è voluto mancare e ha ricordato di essere «onorato di veder assegnato all’Inter questo premio, mi ha commosso perché arriva proprio dalla famiglia Brera». Anche il Milan ha riconosciuto l’alto valore dell’iniziativa e il presidente Silvio Berlusconi nonostante gli impegni politici ha volto comunque essere presente con un messaggio: «Al cantore del calcio italiano devo un appellativo, quello di Capitano, che mi inorgoglisce».
La serata, condotta da Mino Taveri, è stata occasione anche per assegnare premi speciali ad altri grandi protagonisti dello sport come Andrea Anastasi e Stefano Barbolini per la pallavolo, Andrea Fabris per il pattinaggio velocità mentre due menzioni giornalistiche sono state assegnate a Lea Pericoli e a Maria Rosa Bricchi per i libri C’era una volta il tennis e Il gioco più bello del mondo. Un premio è stato inoltre assegnato anche a due protagonisti davvero speciali: Stefano Codega, plurimedagliato agli Special Olympics Games di Pechino e Filippo Preziosi, tetraplegico ma capace di progettare la Ducati di Casey Stoner, campione del mondo dell’ultima edizione della classe MotoGp. La dimostrazione degli altissimi valori dello sport e la rivincita dei cosiddetti “disabili”. Non ha mancato di ricordarlo l’ex direttore della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò, che ha rilanciato con forza il suo appello in favore di Oscar Pistorius, l’atleta sudafricano che sta combattendo per poter correre coi normodotati, la mattina in visita alla rosea: «La sua dovrebbe essere una storia di vita, un modello da seguire come quello di Preziosi e Codega. Chi vieta a Pistorius di gareggiare non è uno sportivo, non è un uomo: è una nullità!»

[luca aprea]

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