SANITÀ

In Lombardia più assistenza per ridurre gli aborti

Nuove linee guida per l’applicazione della legge 194 in Lombardia. Il presidente della regione, Roberto Formigoni, ha annunciato ieri lo stanziamento di ulteriori 8 milioni di euro a favore dei consultori e la riduzione del termine per l’aborto terapeutico a 22 settimane e tre giorni contro le 24 previste a livello nazionale. Le donne che dovranno decidere se interrompere una gravidanza indesiderata avranno 11 giorni in meno per farlo, ma le strutture assistenziali le forniranno loro maggiore assistenza medica e psicologica. In questo modo, ha spiegato Formigoni, la giunta intende dare una tutela più forte al nascituro e ridare peso all’attività di prevenzione contenuta nella 194. Secondo gli studi più recenti, infatti, a 23 settimane è possibile la vita autonoma del neonato nel 70% dei casi. La legge non fissa una soglia temporale per l’aborto terapeutico, che l’attuale stadio delle conoscenze scientifiche indica a 24 settimane. Il cammino intrapreso in Lombardia segue i risultati ottenuti al Mangiagalli a partire dal 2004, dove l’aborto terapeutico non si effettua oltre i 164 giorni.

I fondi a sostegno dei 284 consultori accreditati (225 pubblici e 59 privati) saranno erogati unicamente in base alla concentrazione della popolazione femminile in età fertile (12-45 anni), senza tenere conto del tenore economico e della concentrazione di giovani e immigrate. In dettaglio, il 75% dei 64 milioni di euro stanziati sarà destinato al potenziamento del personale nei consultori, il 20% a sostegno dell’incremento tariffario delle prestazioni e il 5% per la formazione del personale. La regione, per ora, non ha previsto politiche a sostegno delle donne in difficoltà che, anche grazie al potenziamento dell’attività dei consultori, decideranno di proseguire comunque la gravidanza. In base alle ricognizioni in atto sulle condizioni sociali ed economiche delle gestanti in difficoltà, promette Formigoni, saranno previsti appositi interventi.

[ornella sinigaglia]

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