PICCOLO TEATRO

Rinnovamento al servizio della tradizione

Prenderanno il via tra pochi giorni i lavori di ristrutturazione e di restauro conservativo della sede di via Rovello del Piccolo Teatro Grassi. Per l’intervento il comune di Milano ha stanziato circa quattro milioni di euro. «Via Rovello è un luogo dell’anima, una casa del teatro. Per questo l’intervento di restauro, delicato e ormai indispensabile, coinvolge e interessa direttamente tutti i cittadini – spiega Claudio Risè, presidente della Fondazione Piccolo Teatro –. L’edificio rappresenta un punto di perfezione: con il suo delicato equilibrio e la sua sobria bellezza, trasmette un profondo rispetto per il lavoro creativo tipico del teatro. Il nostro sforzo sarà quello di mantenere queste caratteristiche». Il rinascimentale palazzo Carmagnola, che ospita dal 1947 il Piccolo, non subisce interventi di restauro significativi dal 1952, quando gli architetti Rogers e Zanuso diedero alla sala le dimensioni attuali.

La nuova opera di ristrutturazione, che avrà la durata di un anno e mezzo, si articola in tre punti fondamentali: sistemazione della sala, che verrà resa più confortevole per gli spettatori e conforme alle vigenti norme di sicurezza; totale rinnovamento delle aree funzionali della produzione, con creazione di nuovi camerini per gli attori e più moderne cabine di regia audio e luci; e apertura di un Caffè letterario-teatrale. «A quest’ultima parte del progetto teniamo particolarmente – sottolinea Sergio Escobar, direttore del Piccolo –. Riqualificando il lato di nostra pertinenza del chiostro di palazzo Carmagnola, abbiamo la possibilità di creare un punto di riferimento e di aggregazione per chiunque voglia trascorrere un momento di relax nel cuore di Milano. Il caffè sarà infatti aperto tutto il giorno, anche al di fuori degli orari degli spettacoli». Il chiostro, nucleo più antico del palazzo rinascimentale, riveste un particolare interesse artistico-architettonico, ma gli interventi che ha subito nel corso del tempo ne hanno alterato la fisionomia originaria. Gli imminenti lavori di restauro si pongono l’obiettivo di restituirlo all’antico splendore. Lo stesso vale per l’interno del teatro, che rimarrà sostanzialmente immutato. «Gli spettatori abituali, entrando nella sala rinnovata, dovranno poter dire “non è cambiato nulla” – sostiene l’assessore alla Cultura, Vittorio Sgarbi –. Restaurare un ambiente non significa cancellarne la storia e ripulirlo al punto da renderlo asettico come un ospedale. Le tracce che il tempo ha lasciato vanno conservate. Se Strehler si trovasse a passare di qui, dovrebbe riconoscere i luoghi in cui ha lavorato». I lavori di ristrutturazione sono finalizzati a mettere la sede di via Rovello al centro della strategia produttiva del Piccolo. «Attualmente il Teatro Grassi ha una programmazione di circa 330 giorni l’anno, che è destinata ad aumentare dopo gli interventi che stanno per avere inizio – conclude Escobar –. Questo ci permetterà di consacrare totalmente il Teatro Studio alla contemporaneità, tanto italiana quanto straniera».

[lucia landoni]

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