LAVORO

La Provincia punta sugli appalti etici

Sono 500 le aziende che forniscono beni e servizi alla Provincia di Milano. Medie e piccole imprese che da oggi, per aggiudicarsi bandi di gara e appalti, non potranno limitarsi ad abbassare il prezzo. La concorrenza si sposterà anche sul piano dell’etica. Se vorranno continuare a fare profitti, dovranno dimostrare di essere “buone”: eticamente sostenibili, come dicono i tecnici.

Il concetto è quello della responsabilità sociale delle imprese: un principio nebuloso che, se non rispettato, si traduce in alti tassi di inquinamento, sfruttamento dei lavoratori (e del lavoro minorile) ed elusione degli standard minimi di sicurezza. Con il progetto “Vicini alle imprese” la Provincia di Milano si impegna a formare le aziende attorno a questo tema, almeno le sue fornitrici. Sarà Bureau Veritas, società di certificazione attiva in 140 paesi nel mondo negli ambiti di sicurezza, a verificare che le imprese coinvolte nel progetto adottino politiche aziendali attente ai temi della responsabilità sociale, confrontandole con un disciplinare di riferimento che sarà steso in collaborazione con le parti sociali e con le Ong Mani Tese e Sodalitas. L’obiettivo è garantire alle ditte più “buone” vantaggi competitivi nell’assegnazione degli appalti. «Dopo aver aperto la strada nel 2006 con l’istituzione di un Albo Fornitori, che prevede la sottoscrizione di un codice etico da parte delle imprese, ora comincia la fase due. È indispensabile che un ente pubblico guidi le imprese verso il rispetto della trasparenza e della correttezza, che devono diventare pilastri strategici», afferma l’assessore provinciale alla responsabilità sociale d’impresa Giuliana Carlino, l’unica in Italia ad avere questa delega, da quando Filippo Penati gliel’ha conferita nel febbraio scorso. Il progetto durerà 18 mesi. L’intenzione di Palazzo Isimbardi è quella di coinvolgere anche i 189 comuni del milanese e i loro fornitori.

[fabio bordighi]

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