«Non ci sarà una recessione nell’Ue, la crescita sarà più bassa di quanto si prevedeva, ma non così bassa». È quanto affermato da Joaquin Almunia, commissario Ue agli affari economici e monetari, a margine del World Economic Forum di Davos che ha poi aggiunto: «I rischi per la crescita in Europa sono aumentati ma, negli ultimi anni, le economie europee hanno costruito fondamentali solidi e un buon assetto dei conti pubblici con risultati molto buoni sul mercato del lavoro che hanno fatto scendere la disoccupazione ai nuovi minimi degli ultimi 25 anni». Joaquin Almunia è però più critico nei confronti del nostro Paese nel rapporto sul programma di stabilità italiano 2007-2011, dove «un debito pubblico molto al di sopra del 100% e la persistente debolezza dei conti, nonostante i miglioramenti, aumentano l’incertezza sulla crescita dell’economia e generano costi elevati, rendendo l’Italia vulnerabile ad aumenti dei tassi d’interesse».
Secondo il commissario Ue, per affrontare la difficile situazione economica sarebbe auspicabile una maggiore stabilità politica: infatti i conti del 2007 sarebbero stati abbastanza buoni, ma le prospettive economiche per il 2008, anche a causa dell’instabilità politica, non sarebbero delle più rosee e questo potrebbe creare pressione sulla finanza pubblica.
Il punto, secondo il commissario, è che in Italia il risanamento dei conti pubblici è meno avanzato che in altri Paesi e l’instabilità politica non consente di affrontare adeguatamente i problemi dell’economia che, soprattutto in questo periodo di congiuntura sfavorevole, sono di primaria importanza.
[giuseppe agliastro]
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