«Le Regioni si trovano in difficoltà nella programmazione delle spese a causa della lentezza dei trasferimenti di fondi dallo Stato»: è questa l’accusa del presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni nella sua relazione di commento al Referto 2006 della Corte dei conti sui bilanci regionali. «A sei anni di distanza dalla riforma del Titolo V della Costituzione il processo di devoluzione non si è ancora compiuto – ha denunciato Formigoni –. Ciò rallenta la regionalizzazione: c’è stato il trasferimento dei poteri di spesa, ma non dell’autonoma capacità di reperimento delle risorse». Le Regioni sono così costrette ad attendere a lungo i trasferimenti dal Governo: «Solo nel 2006 la Lombardia ha ricevuto i fondi del triennio 2002-2004».
L’intervento di Formigoni ha risposto alle sollecitazioni del presidente della Corte dei conti per la Lombardia, Nicola Mastropasqua, sulla gestione del bilancio regionale. Nella sua relazione Mastropasqua ha indicato tra gli obiettivi più importanti da raggiungere, il miglioramento della capacità di previsione delle spese. «Le Regioni avanzate tendono a programmare i bilanci in base al trasferimento di competenze, ma anche al trasferimento di risorse – ha spiegato Mastropasqua -. L’autonomia finanziaria garantirebbe una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni locali che oggi si servono di strumenti di finanza derivata (i famigerati Swap), sapendo che poi sarà lo Stato a coprire le spese». L’appello all’incentivazione delle amministrazioni virtuose, attraverso la piena applicazione della Finanziaria, è stato ripreso da Formigoni, che ha invitato il Governo centrale a stimolare l’impegno verso il risanamento degli amministratori locali e a punire i disattenti.
La situazione lombarda è comunque positiva e il bilancio regionale migliora: sono state ridotte le spese per le consulenze, il sistema di riscossione è diventato più efficiente grazie alla nascita nel 2006 della tesoreria unica, i limiti di indebitamento e il patto di stabilità interno vengono rispettati, le risorse del fondo sociale europeo vengono sfruttate al meglio.
Particolare attenzione è stata dedicata quest’anno dalla Corte alla Sanità. Formigoni ha sottolineato i successi della Lombardia in questo settore: il rapporto tra la spesa sanitaria e il Pil regionale è tra i più bassi del Paese, così come la spesa pro capite. La razionalizzazione del comparto è stata efficace e, tra i risultati più importanti, c’è la stabilizzazione di molti precari. Grande attenzione è stata posta sui controlli: sono state verificate oltre 106mila cartelle cliniche, il 5% del totale, al di sopra della media nazionale. Tra i dati più positivi quello della spesa farmaceutica, in crescita del 3,5% a fronte del 4,1% nazionale. Un dato negativo emerge però dall’intervento del Consigliere Antonio Caruso: la Sanità lombarda resta tra le migliori del Paese, ma sembra aver perso la sua attrattiva: si conferma infatti in discesa il dato delle prestazioni fornite a persone di altre regioni (-692).
[francesco perugini]
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