CONFERENZA DI PACE

Il presidente del Congo non partecipa alla conferenza di pace

E’ iniziata male la Conferenza di pace, sicurezza e sviluppo nella regione del Kivu, ospitata a Goma nell’Università libera dei Paesi dei Grandi laghi: Joseph Kabila, presidente della Repubblica democratica del Congo, ha deciso di non prendervi parte. Il forfait fa presagire agli analisti che la tavola rotonda non perseguirà alcun obiettivo tangibile. La conferenza ha riunito rappresentanti di tutte le comunità della Repubblica Democratica del Congo - tra cui una delegazione delle forze ribelli condotte dal generale Nkunda - autorità politiche locali e nazionali, membri delle Ong e della comunità internazionale.

Era presente anche il ministro degli Interni congolese Denis Kalume, che ha esortato al disarmo tutti i gruppi dissidenti. Il regolamento interno della Conferenza all’articolo 2 spiega: «Lo scopo della tavola rotonda è proporre al governo i mezzi attraverso cui costruire una pace sostenibile nelle province settentrionali e meridionali della regione di Kivu». Con questo spirito, i delegati dei ribelli hanno presenziato ai colloqui di pace, dimostrando la volontà di raggiungere un accordo.
Circa ottocentomila persone lo scorso anno sono state messe in fuga dalla guerra tra le forze del generale Laurent Nkunda e l’esercito congolese. Nkunda combatte in difesa dell’etnia Tutsi, minacciata nella provincia settentrionale del Kivu dalla comunità Hutu. Questa, costretta ad allontanarsi dal Ruanda dopo il genocidio del 1994, ha costituito una milizia chiamata Fronte democratico per la liberazione del Ruanda (Fdlr). I ribelli del generale Nkunda accusano il governo di tollerare l’Fdlr e di non volerlo coinvolgere e affrontare nelle trattative di pace. I ruandesi Hutu, infatti, non sono stati invitati alla conferenza. La lotta feroce tra le forze governative e le truppe del generale Nkunda ha preceduto il cessate il fuoco dello scorso dicembre. Questo è l’ultimo atto di un conflitto che da più di dieci anni causa milioni di morti e lacera l’intero paese. Alcuni membri del governo del presidente del Congo, Joseph Kabila, erano in un primo momento riluttanti ad accettare la richiesta di colloqui del generale Nkunda e preferivano continuare il conflitto.

[giovanni luca montanino]

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