SCAMBI COMMERCIALI

La Bulgaria apre le porte alla Lombardia

La Bulgaria, per noi italiani, è soprattutto la sua nazionale di calcio (l’affronteremo nelle prossime qualificazioni mondiali) e la patria dei divertentissimi, quanto improbabili circensi, interpretati qualche tempo fa da Aldo Giovanni e Giacomo. Luoghi comuni che potrebbero far sottovalutare questo Paese che dopo il crollo del comunismo sta conoscendo una rapida ascesa economica. Una crescita dovuta anche ai rapporti commerciali con i paesi stranieri: Germania, Turchia, Russia ma anche l’Italia. Pochi lo sanno, ma il nostro è uno dei Paesi che investe più capitali nel territorio bulgaro: una percentuale destinata a crescere nei prossimi anni.

E in Bulgaria dire Italia vuol dire soprattutto Lombardia. È proprio in virtù di questa particolare leadership che l’Assolombarda ha organizzato un forum economico-strategico per promuovere le relazioni commerciali fra i due paesi. A rappresentare le autorità bulgare c’era il ministro dell’Economia, Petar Dimitrov. Durante il suo intervento sono emersi chiaramente i benefici che nascono dalla collaborazione fra il suo Paese e gli imprenditori stranieri: «Qui da noi si possono investire capitali pagando molto meno in energia e in infrastrutture. Anche la pressione fiscale è vantaggiosa. Per noi si tratta di una collaborazione importante perché consente alla nostra economia di crescere». Inoltre per via della sua posizione geografica, la Bulgaria si propone anche come una scorciatoia molto redditizia per i traffici energetici verso la Russia. Tra le numerose collaborazioni presentate da Petrov spicca infatti la costruzione di un gasdotto da parte di Gazprom ed Eni, che dal 2012 collegherà l’Italia alla Russia passando proprio dal territorio bulgaro. Sul fronte dell’energia nucleare, sempre l’Eni avrà il 49% della proprietà della nuova centrale che sorgerà a Belene. Investimenti che la Lombardia favorisce e promuove, come ha ricordato l’assessore regionale alle Attività Produttive, Massimo Corsaro: «Abbiamo deciso di prendere una responsabilità troppo spesso dimenticata, quella di scegliere. Non vogliamo finanziare tutti, distribuendo pochi spiccioli, ma dare un contributo importante a chi investe nei settori che noi riteniamo prioritari. Gli investimenti in Bulgaria rientrano in quest’ottica perché sono indirizzati in due settori chiave come i processi di innovazione e i potenziamenti energetici».

[luca aprea]

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