Nomen omen, ma senza una vocale. Il fotografo Marco Lussoso si chiama proprio così, e la moda potrebbe essere iscritta nel suo dna come una seconda pelle. Ma quella “u” in meno, che lo ha tenuto lontano dal mercato del lusso per molti anni - visto che è stato anche fotografo di guerra - l’ha recuperata tutta in uno con questo Glam!, un libro fotografico dedicato al glamour e all’universo femminile. «Dopo aver raccontato attraverso immagini il mondo dello sport (calcio, rugby e nuoto) e delle sfilate di moda – ha spiegato Lussoso durante la presentazione alla camera di Commercio di Milano – ho sentito il bisogno di dedicarmi alla bellezza che non è scontata, ma si intuisce».
Marco Lussoso collabora con l’Hong Kong trade development council di Milano. E Angela Alfarano, che dirige l’associazione, presenta il libro così: «Il glamour è un insieme di dettagli che Marco Lussoso sa cogliere e mettere in luce». Sul volume, con una prefazione-intervista di Klaus Davi e Diego Dalla Palma, Lussoso fa un po’ di retroscena e un po’ di diario: «La scorsa estate ho fatto vacanze in un villaggio calabro e ho incontrato per caso delle ragazze cui ho chiesto di posare. Ho giocato con loro e alla fine ho pubblicato anche quegli scatti». Ma le foto sono scattate in giro per il mondo: Milano, Egitto, Francia, Turchia.
Perché Lussoso è uomo di mondo. Fotoreporter de L’Espresso e del Tempo ha seguito anche la guerra in Bosnia nel ’95. «Sono stato in Croazia e in Kosovo – spiega Lussoso – ma oggi, con un figlio e una famiglia, non rifarei quell’esperienza. Ci penso ogni volta che rivedo il foro di proiettile sulla maschera antigas che indossavo al fronte. La moda mi gratifica molto e sono soddisfatto così».
“Glam!” è presentato come un portfolio di ritratti, con tanti volti vip: da Valeria Marini a Eva Herzigova, da Naomi Campbell a Nina Moric, passando per Kate Moss e Elisabetta Canalis.
Ma non è che Lussoso si candida ad essere il prossimo “mago” dei calendari? Lui dice non vuole farsi etichettare: «Ho lavorato al calendario della nazionale di calcio portatori di handicap, e vorrei pubblicare un libro sul Palio di Siena». E dice di no: «Le mie foto vogliono esaltare l’interiorità della donna, lasciando emergere la carica erotica e sensuale delle modelle. Niente nudi, dunque, o banalità del genere».
A guardar bene – e non c’è bisogno di perderci troppo tempo – su questo Glam! di bellezza ce n’è molta. Ma di interiorità un pochino meno, a meno che non trasudi dai centimetri di pelle.
[giovanni luca montanino]
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