LAVORO

Contratto nazionale del lavoro, presidio alla sede Rai

Circa cento persone asserragliate davanti alla sede Rai di Corso Sempione, 27. A tenere banco è ancora il contratto collettivo nazionale di lavoro che, per il settore terziario e del commercio, è scaduto ormai da 12 mesi. «Le trattative per il rinnovo del contratto si sono fermate già da tempo – dice un’impiegata di una grande multinazionale americana –. Lo sciopero del 16 e 17 novembre non ha portato a nulla: per questo siamo tornati a manifestare». Quella di questa mattina è solo la prima di una serie di manifestazioni organizzate dalle segreterie nazionali Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl e UilTucs/Uil. Il prossimo venerdì, in occasione dello sciopero di tutte le aziende, è stata indetta una manifestazione regionale che terminerà davanti alla sede di Confcommercio di corso Venezia.

Fra i problemi dei lavoratori c’è sicuramente l’aumento salariale. «Fino al 1993 – dichiara una delle manifestanti – c’era la cosiddetta “scala mobile” che ci garantiva degli aumenti programmati. Oggi non è più così». Ma non è solo una questione di soldi. Alla base dello sciopero ci sono anche i diritti dei lavoratori. «Non c’è più dialogo – afferma un lavoratore di Esselunga – . Prima si poteva discutere dei problemi sul posto di lavoro, ora ci troviamo davanti ad un muro. Non è giusto che gli sforzi vengano soltanto dalla nostra direzione e poi, in caso di successo, non ci venga riconosciuto alcunché».

[matteo mombelli]

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