BENEFICIENZA

Ospedale on the road per la salute del Senegal

Da Milano si dirigerà verso Bologna per essere presentata al Motor Show, poi prenderà un traghetto da Genova che la porterà a Barcellona. Dopo un viaggio tra Spagna e Marocco giungerà alla sua destinazione finale: Dakar, in Senegal. È questo il percorso previsto per la Clinica Mobile della carovana di Roadway for Africa. L’ospedale viaggiante porterà assistenza medica nei villaggi senegalesi difficili da raggiungere, popolati da contadini o nomadi, dove la sanità è pressoché assente.

L’iniziativa è nata con il sostegno del ministero degli Affari esteri–Cooperazione italiana allo sviluppo, di Rai–segretariato sociale e dell’assessorato allo Sport e tempo libero del Comune di Milano.
«Roadway for Africa– ha dichiarato Giovanni Terzi, assessore allo Sport e tempo libero - è un progetto che Milano appoggia con entusiasmo per la sua valenza sociale, oltre per gli importanti fini sanitari. La nostra città, da trent’anni gemellata con Dakar, conferma la sua attenzione nei confronti dei Paesi meno fortunati».
L’ambulatorio, nato come struttura medica per i piloti del Motomondiale e del Mondiale Superbike, è stato riorganizzato in quattro sale: radiologica, chirurgica, di medicina generale e d’aspetto. L’ospedale avrà un’autonomia di un anno e una volta a Dakar verrà consegnato alle Onlus che operano sul territorio, in particolare alla fondazione Education Santè di Viviane Wade, moglie del Presidente della Repubblica del Senegal.
La carovana è composta dal truck Clinica Mobile, due motociclette che aprono il convoglio e due automobili per il trasporto dell’equipe medica e della produzione CineTv che ne realizzerà un documentario televisivo. I promotori dell’iniziativa Emerson Gattafoni e Valeria Cagnoni, con la partecipazione dell’attore Luca Zingaretti, racconteranno giorno dopo giorno lo svolgimento del progetto. «Cerchiamo di pubblicizzare il più possibile Roadway for Africa – ha spiegato Emerson Gattafoni – nella speranza che altre associazioni promuovano progetti simili, magari con mezzi più agili per raggiungere zone desertiche e meno agibili».


[gaia passerini]

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