AMBIENTE

Milano, l’acqua è un’emergenza

«Le tubature dell’acqua potabile si sono infiltrate con quelle del gas. La gente se n’è accorta perché l’acqua era più buona del solito» . Così cantava qualche tempo fa Paolo Rossi, in una canzone dedicata a Milano e, a leggere il rapporto di sostenibilità 2007 presentato lunedì, non aveva tutti i torti. Commissionato dalla Provincia e realizzato dall’istituto Ambiente Italia, il rapporto ha raccolto i dati ambientali e socio-economici dei 189 comuni dell’area metropolitana milanese. Un’analisi che non si limita a descrivere dettagliatamente vizi e virtù di Milano e dell’hinterland ma che propone anche, nelle situazioni più critiche, i correttivi da intraprendere.

Una delle situazioni più preoccupanti, come detto, è proprio quella dell’acqua. I dati parlano chiaro: la qualità delle acque superficiali è definita pessima e scadente. La situazione peggiora nel caso delle acque sotterranee che risultano gravemente compromesse, in particolar modo a Nord di Milano e nel 25% dei pozzi potabili della provincia sono state riscontrate contaminazioni. Nonostante il quadro sia molto preoccupante, l’assessore provinciale al Territorio, Pietro Mezzi, è soddisfatto del rapporto: «Si tratta di una banca dati molto importante che ci permette di valutare dove è necessario intervenire. Soprattutto su polveri sottili, consumo del suolo, trasporto pubblico e gestione dei rifiuti. Da questo punto di vista noto con rammarico che il Comune di Milano, con il progetto dell’inceneritore, si muove in controtendenza rispetto ad altre amministrazioni che hanno dato luogo a esperienze virtuose». Francesco Bertolini, docente alla Bocconi, che ha aperto il suo intervento con un estratto video di uno spettacolo di Antonio Albanese, ha messo sotto accusa la politica dei trasporti: «L’autostrada Cremona-Mantova è stata definita ecologica. Come si fa a dire una cosa del genere? Vuol dire che non è stata persa una battaglia ma la guerra». E aggiunge: «A Milano, su dieci automobili, nove sono in sosta ed una in circolazione, e gran parte del tempo trascorso in auto in realtà è quello dedicato alla ricerca del parcheggio». Una nota. All’interno del rapporto vi era l’intenzione di analizzare anche il tema del lavoro. Ma durante i lavori, di sicurezza, salari e precarietà si è parlato poco e niente. Forse non è un’emergenza. Eppure la cronaca e i pochi dati contenuti nel rapporto (55 incidenti mortali nel 2005) dimostrerebbero il contrario.

[luca aprea]

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