Sta per concludersi un 2007 molto significativo per il teatro italiano: il Piccolo di Milano ha compiuto 60 anni e i Teatri Uniti di Napoli hanno spento 20 candeline. Per festeggiare i rispettivi compleanni, due dei più importanti templi della recitazione di casa nostra si sono fatti un regalo di tutto rispetto: la coproduzione della Trilogia della villeggiatura di Goldoni, diretta e interpretata da Toni Servillo. Lo spettacolo debutterà domani alle 20.30 sul palcoscenico di via Rovello, dopo essere stato presentato in anteprima al Teatro di Corte della Reggia di Caserta nell’ambito del progetto “Grande Reggia”, promosso dall’Assessorato al turismo e ai beni culturali della Regione Campania. La Trilogia goldoniana, messa in scena al Piccolo per l’ultima volta nel 1954 da Giorgio Strehler, è una sorta di miniserie sul ’700 articolata in tre commedie: Le smanie per la villeggiatura, Le avventure dellavilleggiatura e infine Il ritorno dalla villeggiatura. Il tutto garantisce tre ore di intrattenimento (suddivise in due tempi nell’adattamento di Servillo), durante le quali lo spettatore assiste all’educazione sentimentale di quattro giovani, Vittoria, Giacinta, Leonardo e Guglielmo. I personaggi vengono colti di volta in volta nel momento dei folli preparativi pre-partenza, nel turbinio di vicende che li travolge sul luogo di villeggiatura e nell’ora del rientro in città.
Toni Servillo, attore campano dal lungo passato teatrale, ma più noto al grande pubblico per le parti cinematografiche (tra cui quella nel recente successo La ragazza del lago), si cimenta qui con un classico molto complesso, al quale si è accostato «con un grande desiderio di conoscere, ma anche con autonomia», come sottolinea Sergio Escobar, direttore del Piccolo. «Nella Trilogia, Goldoni ci offre un’analisi lucida e cruda di un mondo che è anche il nostro, dove l’apparire è più importante dell’essere e ciò che davvero conta è la smania di riempire l’attimo per non rendersi conto con terrore di quanto sia vuoto – osserva il regista -. Si tratta dell’orrenda filosofia del life is now, ovvero l’ossessione per il momento presente, l’esatto contrario del carpe diem». «Il grande pregio dei classici è proprio questo: attraversare le epoche per aiutare gli spettatori a vedere la quotidianità sotto la giusta luce», chiosa Escobar. Si alzi il sipario: da domani Goldoni ci farà riflettere sulla nostra vera natura, portandoci in vacanza.
[lucia landoni]
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta questo articolo